Questa immagine, l’ultima delle opere di Simone Martini che ci sono pervenute, conferma la sua reputazione di uno dei più grandi coloristi della storia della pittura italiana. La sonorità dei colori puri e radiosi di questa immagine, il cui insieme coloristico è formato da colori blu, scarlatti, rosa e blu scuro contrastanti con uno sfondo dorato brillante, qualcosa di simile ai colori luminosi nelle vetrate delle cattedrali gotiche.
Un’altra caratteristica notevole di questo quadro è che l’artista trova in esso un interesse completamente insolito per il suo tempo nel mostrare le esperienze di personaggi, movimenti spirituali, esprimendosi in espressioni e gesti facciali sviluppati esclusivamente. Sui volti di Joseph, che ha portato alla Madre del Figlio perduto, e Mary stessa è stata congelata con un’espressione di rimprovero, ma l’artista sottolinea delicatamente le sfumature del sentimento: lo sguardo arrabbiato di Joseph e il gesto indignato della sua mano sono messi in risalto dall’espressione dolce e affabile sul volto della Madre di Dio, allungando il palmo verso il Figlio e chiaramente rallegrandosi che tutto è finito bene. Il suo gesto espressivo sottolinea una domanda rivolta a Gesù, il cui testo latino è scritto sulle pagine del libro in grembo: “Fili, quid fecisti nobis sic?” .
L’estrema agitazione dei genitori è contrastata dalla durezza spirituale di Cristo, che è consapevole del suo destino divino.