Il talento eccezionale dell’artista ha trovato una vivida espressione nel ritratto di Ginevra d’Este, che è entrato nella collezione del Louvre nel 1893. L’immagine è tipica per i ritratti del primo Rinascimento, manca di un senso di fisicità e spazio. Ma è scritto un vestito alla moda, che forma insieme alla sua testa una chiara sagoma chiara.
Lo sfondo, raffigurante un giardino fiorito con farfalle svolazzanti, viene eseguito nei dettagli, ma non lascia l’impressione della fauna selvatica, ma crea la sensazione di un ornamento decorativo di fantasia.
Nel 15 ° secolo, il ritratto come genere di pittura indipendente stava solo iniziando a essere realizzato. E la forma del ritratto del profilo biblico, comune in Italia a quel tempo, è solitamente associata a medaglie antiche, che, ovviamente, sono servite da modelli per i primi ritratti. Anche quei ritratti di profilo che sono stati creati come completamente indipendenti, compositivamente, per così dire, appartengono a un tutto già inesistente, sono considerati parte di un dittico.
Apparentemente, ecco perché i ritratti accoppiati erano così diffusi allora. E sebbene la maggior parte dei dittici del ritratto non siano conservati nella loro interezza, la connessione dell’immagine con la parte già defunta del doppio ritratto è chiaramente percepita. Tutto questo è indovinato nell’immagine femminile sorprendentemente bella creata da Pisanello – con un segreto nel suo sguardo, rivolto, forse, ai suoi pensieri o a un misterioso interlocutore.
La principessa è raffigurata di profilo, su uno sfondo di farfalle e colori del bacino. Si ritiene che questo sia un ritratto di Ginevra d’Este, sebbene all’inizio pensassero che Margarita Gonzago, moglie di Leonello d’Este, fosse catturata nella foto. Questo ritratto è stato considerato come parte della composizione, la seconda metà del quale era il ritratto di Leonello. Gli oppositori di questa versione affermano che di solito i dipinti raffiguranti coppie sposate avevano le stesse dimensioni e lo stesso sfondo.
Inoltre, i fiori nella foto non appartengono ai simboli di Gonzago, e su di esso c’è solo un vaso – il simbolo d’Este.
Ginevra d’Este sposò il sovrano di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta e fu ucciso da lui quando seppe della sua infruttuosità. La presenza nell’immagine dei colori dello spartiacque portò all’ipotesi che Pisanello dipinse un ritratto di Ginevra dopo la sua morte, nel 1440. L’accurato disegno dei dettagli dello sfondo e l’atmosfera colorata della tela sono elementi tipici dello stile tardo gotico, di cui Pisanello era uno straordinario rappresentante del nord Italia.