Quadro di Paolo Veronese “Ritratto di Daniele Barbaro”. La dimensione del dipinto è di 140 x 107 cm, olio su tela. Alla fine del 1550, Veronese creò dipinti su cavalletto, disegnando ritratti.
Tra le opere monumentali del 1560, una delle più significative fu la pittura della villa di Maser, commissionata dai fratelli A. e D. Barbaro.
Costruita dal Palladio ai piedi delle colline azolane, la villa era circondata da un magnifico parco ornato da una scultura di A. Vittoria. Veronese decorava con dipinti la cupola e le volte della sala centrale – la sala dell’Olimpo e le sale adiacenti. L’autore del programma era Daniele Barbaro, un conoscitore di autori antichi, commentatore di Vitruvio.
Veronese raffigurato nel soffitto della sala centrale di Giove, Venere, Marte, Diana, Mercurio e negli angoli delle figure di Fuoco, Terra, Acqua e Aria, in lunette – un gruppo di figure allegoriche, che personificano le stagioni. Sulle pareti di stanze con grande immaginazione ci sono scene di genere: la padrona di casa con la cameriera sul balcone, la cameriera che guarda la porta; i paesaggi in cornici architettoniche, i cui motivi sono stati presi in prestito dalla natura, sono stati anche dipinti con grande abilità.
L’artista ha cercato di correlare i murales dei paesaggi con le osservazioni all’aperto di varie stagioni. L’intero insieme di murali crea un’atmosfera gioiosa, armonizzandosi delicatamente con l’architettura del Palladio, il paesaggio circostante.