Le opere di Albert Marquet, in contrasto con le immagini di altri Fauves, sembrano sorprendentemente semplici, sobrie nei colori, quasi non soggette a deformazioni della natura. Tuttavia, se le Marche non fossero passate attraverso gli hobby del Fauvista, difficilmente avrebbe raggiunto una tale brevità espressiva di colori e soluzioni compositive.
Nei suoi paesaggi, l’artista è riuscito a rivelare l’armonia del mondo sconfinato, ad esprimere l’amore della vita. Come gli impressionisti, le Marche adoravano scrivere in diversi periodi dell’anno. Colori puri, contorni grafici conferiscono ai suoi dipinti un maggiore dinamismo della percezione.
Nonostante il fatto che gli angoli delle sue opere spesso vengano scelti casualmente, Marquet non specifica mai che il quadro è stato dipinto dalle finestre del laboratorio – non ci sono dettagli che ne parlino: né la cornice della finestra, né il balcone.
L’allegria della percezione della natura è insita nel dipinto “Port in Honfleur”. Nulla di angusto, libero, disegno quasi abbozzato, che semplifica e generalizza la forma, la gamma cromatica evidenziata in blu e argento-perla non consente agli occhi di staccarsi dalla contemplazione della tela. Con l’aiuto di alcuni tratti luminosi – le bandiere multicolori svolazzanti, le vele gonfie sulla barca – l’artista riesce a trasmettere la giornata ventosa di sole, la poesia della vita provinciale della città costiera.