Il sentimento di pace, purificazione, protezione porta questo quadro. Forse può essere definita “l’icona del nuovo tempo”. Tutto ne parla: frontalità, piattezza, selezione di grandi elementi principali, simbolismo indiscusso del colore, prospettiva inversa, presenza della croce e, naturalmente, associazione diretta con Cristo, figlio di un falegname nella vita terrena.
Il formato molto verticale dell’immagine si adatta a un modo sublime. Lo sguardo segue dal basso verso l’alto dai piedi del personaggio, attraverso le sue braccia, la sua testa, poi la croce e i tronchi degli alberi. L’effetto è accentuato da tre punti verticali sonori di colore giallo, piuttosto dorato, soprannaturale.
La verticale più importante è la figura di un falegname, che è coperto in quattro colori, nero, bianco, rosso e blu. Il nero, il colore dell’inizio, il vuoto e la morte è completamente bilanciato dal bianco, il colore dello sviluppo, dell’eternità, della purezza. Il rosso e il blu sono saturi, profondi, piuttosto lievi. Tale blu è calmo, contemplativo, si divide in un accendino, acuto, alla ricerca del bianco.
Spiritualità e conoscenza che portano all’eternità? Il rosso può personificare la natura stessa della vita, nella sua instancabile attività, potere nascosto. Questa parola energia vitale viene dalla mano del personaggio, si estende oltre il quadro.
Ampio spazio è dato al colore verde, che significa rinnovamento, la capacità di ripristinare la vita. Non è un caso che lo stato di primavera sia trasmesso in figura. L’erba è già verde, ma gli alberi non sono ancora germogliati.
Il cielo è pieno di blu bagnato senza fondo e il sole copre l’oro tutto intorno…
Alcune statiche nobili animano diverse diagonali, la principale delle quali è la croce. La croce qui è il modo di vivere, la scelta di una persona e il suo posto nel mondo. Questa grande forma potrebbe violare lo spazio dell’immagine, andando oltre i suoi limiti, e l’artista lo limita dapprima all’orizzontale della recinzione, quindi alla diagonale opposta della tavola e dell’ascia.
K. Malevich ha già scritto un’immagine simile nel 1927. Nella foto, ovviamente, anche bella ed espressiva, contiene dettagli minori e casuali che la legano al senso del tempo. The Carpenter del 1929 è già fuori dal tempo, dallo spazio reale.
Scritta poco prima della morte, questa immagine ha il tono di riassumere il sentiero terreno. “Carpenter”, molto probabilmente, non è solo un quadro religioso, ma anche un’immagine di un artista umano moderno. Chi crea il proprio percorso di vita e se ne assume la responsabilità.