San Girolamo è raffigurato qui nel centro penitente nel deserto davanti al crocifisso, con una pietra in mano. Accanto a lui c’è un leone. In primo piano ci sono rosari e scorpioni. Sul lato sinistro dell’altare sono raffigurati sopra. Eusebio di Cremona, a cui fu attribuita una delle lettere che davano materiale per le pittoresche scene, Papa Damas; giusto st.
Paolo e San Eustochio.
Piccole figure, in ginocchio in primo piano, probabilmente Girolamo di Pietro di Cardinale Rucellai, che si suppone fosse morto nel 1497 e fu sepolto nella chiesa che il famoso architetto Michelozzo costruì a Venezia, e da dove proviene questo altare. Se questa affermazione è vera, allora la piccola figura a destra è suo figlio.
Il bordo di questo altare sui bordi contiene immagini dello stemma di Rucellai, e al centro ci sono tre scene della vita di San Girolamo: rimuovere una scheggia dalla zampa di un leone; sogno di sv. Jerome; morte di sv. Girolamo.
C’è anche un episodio postumo qui: la manifestazione dell’anima di San Jerome St. Agostino. Nell’anno 386 di sv.
Girolamo si stabilì a Betlemme. Qui ha fondato un monastero, in cui ha trascorso gli ultimi trentatré anni della sua vita.
A nome di papa Damas Girolamo tradusse la Bibbia in latino. Questa traduzione passò alla storia con il nome di Vulgata e fu riconosciuta canonica dal Concilio di Trento. San Girolamo è considerato il santo patrono delle persone del lavoro intellettuale, degli studenti, in particolare, degli studenti teologici.