Odissea e Navzikaya – Valentin Serov

Odissea e Navzikaya   Valentin Serov

Nell’immagine di Odisseo e Navzikaya, viene riprodotto un episodio quando Odisseo si schiantò e si ritrovò sull’isola delle feci, un popolo fiabesco, che dimorava nel mondo dell’esistenza beata ultraterrena, come in uno spazio da sogno. Il mito stesso suggeriva a Serov un tale sistema di immagine che avrebbe mostrato l’antichità nello stile di ricordi, sogni, sogni – dell’esistenza sull’orlo del sonno e della realtà.

La scelta di questo particolare complotto fu dettata, apparentemente, da quella visione consolidata dell’antichità, che prese forma all’inizio del XX secolo. L’antichità, che è cambiata più volte dal Rinascimento, a seconda delle scoperte archeologiche, delle dottrine filosofiche, delle interpretazioni più impressionanti e influenti degli studiosi, si rivela essere qualcosa di sfuggente, incerto, instabile, miraggio.

La processione di Navzikai si svolge “sull’orlo del cielo e della terra”, dove mare, terra e cielo si incontrano. Questo è un semplice dispositivo che trasporta tutto ciò che è visibile nella regione della visione cielo-mare. V. Allo stesso tempo, è interessante che Serov abbia confessato ad Alexander Benois che “Vorrei scrivere Navzikayu non nel modo in cui è interpretata di solito, ma nel modo in cui era realmente”.

Pertanto, i dettagli attentamente osservati e afferrati: le grandi orecchie di muli, i graziosi diventano Navzikai, le sagome di donne che trasportano pesanti cesti di lino, che vagano abbattute insieme a quella maestosa Odissea avvolta in lenzuola fresche – creano l’effetto di disegnare dalla vita, come se Serov firmasse che “era qui” e tutto ciò che accade “tra cielo e terra” ha visto con i propri occhi. L’antichità era vista da Serov come una gradita allucinazione della visione, un sogno che compete nella sua convinzione con la realtà. Nonostante il fatto che il lavoro sulle opere dell’antico ciclo rimase incompiuto, il tema intimo delle improvvisazioni di Serov ricevette un’incarnazione penetrante e integrale, abbastanza comparabile con quelle versioni di antichità che erano state offerte da epoche precedenti di rinascite…

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