Il dipinto “Il monumento imperiale alla donna-bambino” è una tela verticale, saturata di dettagli. Il monumento stesso ha una forma distintamente fallica. La parte superiore è scolpita in pietra arenaria.
Il rilievo, liberato dallo scalpello dello scultore dalla trama della pietra, sembra quasi tangibile.
Le nuvole vengono aggiunte alla tela con pennellate che ripetono la curva della parte superiore del monumento; bilanciano la composizione sul lato destro della foto.
Il palmo che sostiene la forma rotonda nella parte superiore del monumento è chiaramente un omaggio al povero Yorick di Shakespeare. La scultura si piega a destra, rivelando allo spettatore una catena di immagini inquietanti e idee ossessive. Il conglomerato fantasmagorico è un’allusione a un bassorilievo con quattro presidenti americani sul Monte Rushmore. Quindi – la testa di un’aquila con un becco predatore.
Successivamente – una testa di candelabro: faccia di profilo, che scorre nella faccia dalla parte anteriore. Testa di leone con mascelle ghignanti. La parte centrale dell’immagine è un folle mix di mani, teste, glutei.
Alla base del monumento è un busto di una donna a seno nudo che si appoggia su un fiore aperto. Le palpebre della donna sono chiuse, la bocca è semiaperta. Sul terreno ai piedi del monumento si trovano le rovine di un antico tempio.
Nell’angolo sinistro è una vecchia macchina; la luce dei fari accesi con una pennellata giallo brillante attira lo sguardo dello spettatore verso se stessa, strappando dall’oscurità un ponte traballante sul precipizio. Gli ultimi ritocchi in questo trionfante tempio eclettico sono le sagome di Napoleone e Monna Lisa.
Nella parte in basso a destra della foto è una scaffalatura; sui suoi scaffali – una collezione di chiavi. Lo spazio fino all’orizzonte è pavimentato con lastre di pietra. In lontananza, sulla linea di vista, sono minuscole figure umane.
In realtà, questo è un monumento in cui l’artista ha catturato un cast del suo mondo interiore, scioccato e agitato dall’invasione di Gala: sua moglie, madre, musa, bambina in una sola persona. Per Dalì, questa donna conteneva un’intera catena di ipostasi, che a sua volta ha dato origine a una pila di immagini dipinte nei colori dell’ansia, dell’incertezza, della lussuria.