Quentin Mussys il Vecchio è uno dei maestri più famosi del Rinascimento settentrionale. Il suo lavoro si sviluppò in un momento in cui l’influenza del Rinascimento italiano stava diventando sempre più pronunciata nell’arte dei Paesi Bassi e le immagini della vita sostituirono gradualmente il condizionale gotico. “Io e mia moglie” – una nuova opera d’arte europea sul tema della vita quotidiana. Era immersa nella sua solita occupazione: osservava attentamente le scale.
Sua moglie, profondamente nel leggere il libro di preghiere, fu distratta per un momento, rivolgendosi all’occupazione di suo marito, il suo sguardo si riempì di confusione, tristezza, sebbene stesse seguendo attentamente la correttezza delle scale.
Distratta dalla pia causa, sembrava aver visto di lato il mondo in cui passa la sua vita e che non corrisponde molto alle aspirazioni della sua anima. Uno specchio rivolto allo spettatore mostrava un devoto lettore seduto vicino alla finestra, dietro il quale un paesaggio si apre con un cielo agitato che porta involontariamente lo spettatore lontano dai cambiavalute. In questa immagine riflette la ricerca del nascente borghese nel campo della creazione di un’immagine rispettabile, giustificando le sue occupazioni.
Incarnava l’immagine di una famiglia ideale con pie aspirazioni e allo stesso tempo attività molto prosaiche che le portavano a tumulto interiore e tristezza. Altre opere famose: “L’altare di Sant’Anna”. 1509.
Museo reale di belle arti, Bruxelles; “Ecco l’uomo.” Circa. 1515. Prado, Madrid.