Al centro della composizione c’è l’immagine di una giovane Maria seduta su un prato, in grembo un bambino nudo addormentato. Affascinante il suo viso pensieroso, le belle mani giunte in un gesto di preghiera. La figura del bambino divino sembra essere modellata in modo scultoreo, il che ricorda la stretta conoscenza del maestro con il lavoro di Mantegna.
Tuttavia, la morbidezza della luce e dell’ombra e la saturazione complessiva dei colori indicano che Bellini ha trovato la sua strada nella pittura. Splendidamente dipinto sullo sfondo, il paesaggio è dotato di un evidente simbolismo. Il dipinto è stato eseguito con una tecnica mista, che ha permesso all’artista di rendere i contorni più morbidi e i colori più saturi.
Non sappiamo nulla della storia della scrittura di questa immagine, né di ciò che è accaduto prima del 1858, quando fu scoperto per la prima volta. Di tanto in tanto compaiono critici d’arte, che cercano di sfidare la paternità di Bellini, ma questi tentativi si dimostrano ogni volta insostenibili. L’immagine è insolita per il suo formato orizzontale. Di regola, i pittori raffiguravano Madonna col Bambino su tele di formato verticale. Inoltre, la posizione della Madre di Dio seduta per terra non è tipica di Bellini.
Molto spesso, l’artista ha scritto Madonna, sia in altezza che sul trono.
La posa del Cristo bambino addormentato prefigura la posizione in cui il suo cadavere, preso dalla croce, giace sulle ginocchia di sua madre. Lo spazio dell’immagine è pieno di dettagli simbolici che infondono tristezza e ansia nell’anima dello spettatore. Il paesaggio stesso sembra avvolto da una triste foschia.
Allo stesso tempo è luminoso, penetrato dalla luce solare. Lo storico dell’arte inglese Kenneth Clark ha scritto di questa immagine nel suo libro Landscape in Painting: “Bellini raffigura una giornata fredda ma soleggiata, che si verifica all’inizio della primavera, quando la neve a malapena cade…
La luce soffusa inonda le case e le torri della città, ma il terreno pietroso in primo piano è all’ombra e respira freddo. Grazie all’illuminazione scelta, l’artista ha l’opportunità di rappresentare le figure in modo che appaiano scolpite nel marmo con statue antiche. “