Vasari chiama Perugino l’inventore del nuovo modo di dipingere, che è caratterizzato da una speciale “tenerezza dei colori” ed è così incantevole che “le persone corrono insieme come un matto per guardare questa bellezza insuperabile”. Il suo lavoro sembra essere l’ideale di un equilibrio sereno dei ritmi delle forme architettoniche e dello spazio aperto in cui i personaggi coesistono in armonia tra loro. Sono immersi in un’atmosfera di pace, soddisfatti, anche un po ‘stanchi della contemplazione e aperti ai sentimenti di uno spettatore religioso.
Perugino divenne famoso per le sue riflessive Madonne.
L’immagine tonda “La Madonna col Bambino circondata da angeli, San Rose e Santa Caterina”, che entrò nella collezione del Louvre nel 1850, si riferisce al primo periodo dell’opera dell’artista. È scritto su una lavagna con colori a tempera; dopo un viaggio a Venezia nel 1494, il Perugino inizierà a dipingere a olio.
Nella foto c’è una caratteristica per la costruzione simmetrica dell’artista dello spazio. Piuttosto, come se fosse seduto sul trono, con un’espressione triste e malinconica, Madonna è il centro compositivo del quadro. È circondato su entrambi i lati da figure simmetricamente erette di santi e angeli.
Lo sfondo del dipinto è occupato da un paesaggio finemente definito e supporta anche la simmetria delle immagini. Dall’immagine respira profonda pace, immersione nell’introspezione. L’intera immagine sembra inondata di un bagliore dorato.
Nonostante il fatto che i colori degli abiti di santi e di Madonna siano piuttosto diversi, l’artista è riuscito a raggiungere un’armonia sorprendente in una combinazione di toni ricchi di rosso, blu scuro-verde e viola chiaro.