Questo capolavoro, che si distingue nell’opera di Kiprensky, non è ancora del tutto chiaro. Vediamo il nome del giornale francese, che viene letto dai “lettori”, e l’oggetto del messaggio che li ha fortemente disturbati: “Pologne”. Cioè, stiamo parlando di eventi in Polonia, dove nel novembre 1830 scoppiò una rivolta di liberazione, che terminò con la sua brutale repressione da parte delle truppe zariste e l’abolizione della Costituzione del 1815, conferita ad Alessandro I al popolo polacco.
I giornali europei fecero quindi molto rumore sulle “crudeltà tartare” del regime autocratico; La società russa, tuttavia, si è divisa nella sua valutazione di ciò che sta accadendo. Pushkin, per esempio, dopo aver scritto la poesia “Calunniatori della Russia”, prese completamente le parti dello zar. La domanda principale che sorge sull’immagine: chi è raffigurato su di essa?
Avendo risposto, capiremo il suo pathos.
L’autore stesso in una delle lettere ha parlato di “viaggiatori russi”. Ma, forse, così facendo, ha deliberatamente fuorviato gli spettatori che erano investiti di potere nella sua terra natale. In ogni caso, c’è un’opinione che abbiamo davanti a noi rivoluzionari polacchi. Il nostro eroe molto probabilmente ha concepito di scrivere un ritratto di gruppo, non senza pensarci due volte, per competere con Bryullov, la cui stella nascente ha oscurato l’antica gloria europea di Kiprensky.
Ciò divenne chiaro a quest’ultimo immediatamente al suo ritorno in Italia nel 1829. La competizione era ragionevolmente interessante, anche se nel processo di attuazione del piano, l’autore di “Lettori di giornali” “correva” sul “tapis roulant” su cui il suo rivale stabiliva i suoi record.
Il ritratto di gruppo di Kiprensky – oltre al fatto che, per quanto indipendente, senza chiederlo a nessuno, si è trasformato in un genere – si è rivelato completamente innovativo in senso formale: in esso l’autore ha costruito un tutto unicamente sull’interrelazione psicologica di personaggi uniti da pensieri, preoccupazioni e ansie comuni. Fu questa eccitazione e attenzione focalizzata che divenne un ostacolo per i contemporanei, che non credevano davvero che gli eventi polacchi potessero interessare così tanto i viaggiatori inattivi russi. Parlato di “persone di nazionalità polacca”.
Anche il fatto che uno dei personaggi nella foto sia Adam Mickiewicz, la cui avversione per la Russia era nota a tutti.
L’imperatore Nicola I non supportava tali interpretazioni. Il presidente dell’Accademia delle Arti A. Olenin, informando l’artista in Italia dell’esposizione pubblica dei suoi dipinti alla mostra accademica tenutasi nel 1833, scrisse: “Le tue foto, e in particolare i Viaggiatori, ammiravano il pubblico, la cui confluenza era straordinaria. L’imperatore ammirava le tue opere, intervistato a chi appartengono… “Il nostro artista, cercando di riprodurre l’attenzione del gruppo che ha costituito la base di questo capolavoro, si è fermato a due personaggi raffigurati a sinistra.