Il dipinto “La preghiera di San Girolamo”. San Girolamo era il santo patrono di Girolamo Bosch. Forse è per questo che l’eremita è ritratto abbastanza moderato, anche rispetto ai testi che l’artista potrebbe leggere. Ad esempio, in questo modo: “Non una sola persona viveva pura e pia come lui.
Tuttavia, tremava costantemente, tremava di paura. Quando pensò all’ultimo giorno prima del Giudizio Universale, scrisse:” Qualunque cosa io abbia fatto, , ho bevuto, scritto, letto, dormito, sono rimasto sveglio o ho fatto qualcos’altro – ho sempre sentito la tromba “”.
In questa foto di Bosch, vediamo di nuovo San Girolamo, prostrato nella preghiera e che abbraccia un crocifisso. Nelle vicinanze si trovano l’impermeabile, il cappello e il libro. Frutti in decomposizione giganti ricordano le visioni voluttuose che oscurarono, nella sua testimonianza del santo, i suoi pii riflessi.
Qui non ci sono demoni, ma il piccolo leone in basso a sinistra – l’attributo di San Girolamo – sembra spaventato a morte: inarcò la schiena come un gatto, guardando un frutto mezzo affondato e vuoto che assomigliava a una sfera terrestre.
San Girolamo o il Beato Girolamo di Stridon è uno dei quattro padri latini della Chiesa. Girolamo era un uomo di potente intelletto e temperamento infuocato. Ha viaggiato molto e in gioventù ha fatto un pellegrinaggio in Terra Santa. Successivamente si ritirò per quattro anni nel deserto di Chalkid, dove visse da asceta eremita. Qui ha studiato la lingua ebraica e aveva, con le sue stesse parole, “solo scorpioni e animali selvatici” nei suoi compagni.
Nel deserto, sentì le trombe che proclamavano il Giudizio Universale più volte.
Nella pittura dell’Europa occidentale, è spesso raffigurato mentre ascolta angeli che soffiano tubi sulla sua testa. Nel 386, Girolamo si stabilì a Betlemme. Fu qui che per molti anni tradusse l’Antico e il Nuovo Testamento in latino.
Undici secoli dopo, la sua versione fu proclamata dal Concilio di Trento come testo ufficiale latino delle Sacre Scritture. Secondo una parabola popolare, Girolamo prese una scheggia dalla zampa del leone, che da allora è diventato il suo fedele amico. In innumerevoli dipinti, San Girolamo è raffigurato come uno scienziato seduto in una cella, a scrivere, con un leone sdraiato accanto a lui.