Una tela unica che combina motivi religiosi e antichità classica appartiene a una serie di dipinti mitologici del famoso Botticelli. Dopo il suo arrivo a Roma, furono create tre opere per Papa Sisto IV. Prima della “nascita di Venere”, il maestro creò “Pallada e Centauro”, “Venere e Marte” e “Primavera”.
L’opera mostra la figura nuda della dea Venere, che ha avuto origine dal mare, ed è stata creata per ordine del magnifico Lorenzo della famiglia Medici, che era particolarmente interessato alla mitologia classica e alle antiche leggende nel contesto dell’arte umanistica del Rinascimento.
Angelo Poliziano, poeta fiorentino, umanista e scienziato, nel suo poema epico “Stanze per la giostra” descrisse il processo dell’apparizione di Venere a terra in una conchiglia. Questa trama ispirò Botticelli a scrivere. A sinistra, il personaggio principale è guidato da Zephyr, abbracciando sua moglie Chloris.
A destra, uno dei cariti è pronto per avvolgere in un mantello, ornato con fiori, gamba di Venere.
Nonostante le insolite proporzioni del corpo, Botticelli interpreta Venere come una donna incredibilmente bella con pelle liscia e delicata e riccioli dorati. Appare in questo mondo come la dea della bellezza e il pubblico diventa testimone dell’atto della creazione. Il vento gira le rose.
Esistono diverse interpretazioni del lavoro. Una teoria neoplatonica da sogno è piuttosto popolare. Secondo i materiali apparentemente appartenenti al filosofo Platone, Venere era la dea della terra che ispirava l’uomo all’amore fisico e la dea celeste che ispirava l’amore spirituale.
Probabilmente, il pubblico del 15 ° secolo, guardando la “Nascita di Venere”, sentì l’amore spirituale e divino.
Alcuni critici interpretano il dipinto come un messaggio lusinghiero per il potente Lorenzo Medici. L’immagine di Venere è presumibilmente presa in prestito da Simonetta Vespucci, l’amante di Lorenzo e suo fratello maggiore. Divertente per questa interpretazione è il fatto che Simonetta è nata nella città italiana di Portovenere.
I critici suggeriscono anche che Venere nuda assomigli ad Eva nel Giardino dell’Eden. Di conseguenza, la stessa dea personifica la chiesa cristiana. Anche in questa interpretazione non è stato un caso. “Stella Maris” in cattolici impersona la Vergine Maria.
Forse il mare dà alla luce Venere come Maria, dando alla luce Gesù.