Il maestro del Rinascimento, Sebastiano del Piombo, nacque a Venezia e, secondo la testimonianza di Vasari, studiò sotto G. Bellini e Giorgione. L’artista durante la sua carriera non ha dimenticato le lezioni degli insegnanti, ma è riuscito a scappare dall’imitazione.
Anche ripetendo i motivi del famoso “Temporale” di Giorgione nel suo dipinto “L’incontro di Maria ed Elisabetta”, Sebastiano del Piombo lo ha fatto in modo convincente e peculiare. Nel 1511 l’artista si trasferì a Roma. Era affascinato dall’arte di Raffaello e Michelangelo, al cui entourage si unì presto.
Ma in questo caso, Sebastian mantenne pienamente l’indipendenza artistica, anche se usato nella sua opera uno dei disegni di Michelangelo, presentato dal maestro.
Nel 1513 Sebastiano ricevette l’incarico di custode di sigilli papali in Vaticano. Il dipinto “L’incontro di Maria ed Elisabetta” è stato scritto in epoca romana, quando l’artista ha creato composizioni d’altare, caratterizzate da colori scuri con un netto contrasto di luci e ombre. Le immagini sono piene di patetismo e la trama – di drammaticità.
Sebastiano del Piombo ha sviluppato tipi speciali per i suoi personaggi, attribuendo grande importanza alla definizione plastica di forme, gesti. Altre opere famose: “La casa genovese di Andrea Doria”. 1526. Galleria Doria Pamphili, Roma; “La risurrezione di Lazzaro”.
Circa. 1517-1518. National Gallery, Londra.