Ivan Andreevich Krylov è nato il 2 febbraio 1768. a Mosca, ma i primi anni della sua infanzia furono trascorsi ad Orenburg, dove, in occasione della ribellione di Pugachev, fu trasferito a suo padre, che prestò servizio nell’esercito come capitano. Alla fine della ribellione, il padre di Krylov si trasferì a Tver, dove una moglie premurosa, sebbene scarsamente istruita, iniziò a crescere suo figlio e, dopo la morte del marito nel 1780, lasciò senza mezzi di sostentamento, identificò il ragazzo come un impiegato d’ufficio, prima nel tribunale distrettuale di Kalyazin, e poi in Magistrato di Tver.
Nel 1782 Krylov si trasferì con sua madre a San Pietroburgo ed entrò nel servizio nella camera del governo, da dove si trasferì nel Gabinetto di Sua Maestà. Privato di sua madre nel 1788, Ivan Andreevich lasciò il servizio e si dedicò alla letteratura, in cui aveva provato a lungo la sua mano, dopo aver scritto l’opera del caffè per altri 15 anni, e poi due tragedie: Cleopatra e Philomela, che non differivano, , nessun merito letterario. Nel 1789, Krylov fondò la rivista “Mail of Spirits”, in cui si esibì per la prima volta e con grande successo nel campo della satira; poi nel 1792 iniziò a pubblicare la rivista “The Spectator”, trasformata l’anno successivo nel “Mercurio di San Pietroburgo”.
Queste riviste contengono diversi articoli satirici adatti di Krylov e molte piccole poesie.
Krylov attaccò la sua vera vocazione, il fabulista, solo nel 1808, scrivendo, a imitazione di La Fontaine, le favole “Oak and Reed” e “Choosy Bride”, e su consiglio dell’allora famoso poeta e fabulista I. I. Dmitriev si dedicò a questo genere della poesia in cui ha guadagnato la gloria immortale del nostro famoso scrittore nazionale. La prima edizione delle sue favole, tra cui 23, apparve nel 1809. Poi le edizioni si susseguirono rapidamente, con l’aggiunta di nuove favole; quest’ultimo, pubblicato durante la sua vita nel 1843, li contiene già 197.
Nel 1812 Krylov era determinato a prestare servizio nella Biblioteca pubblica imperiale, dove rimase fino al 1841, e poi, dopo il pensionamento, morì a San Pietroburgo il 9 novembre 1844, scrivendo solo favole fino alla fine della sua vita. Il suo merito letterario è immortalato da un monumento eretto a lui nel giardino estivo di San Pietroburgo.