Isola Lacroix nella nebbia. Rouen. Effetto nebbia – Camille Pissarro

Isola Lacroix nella nebbia. Rouen. Effetto nebbia   Camille Pissarro

L’immagine “L’effetto della nebbia” insieme all’opera più famosa “La vista dalla mia finestra” è la curiosa esperienza stilistica di Pizarro. Questa volta l’artista si interessò alla tecnica di Sulphur e Signac. Questi neoimpressionisti hanno sviluppato un nuovo metodo per creare dipinti: il divisionismo, un precursore del puntinismo.

Questa tecnica prevede il trasferimento di immagini in piccoli punti utilizzando una tavolozza di colori basata sulle leggi di addizione e contrasto in combinazione di uno o un altro colore.

A proposito, le tele del Pissarro, scritte in un modo nuovo, come le tele dei divisionisti appena coniati, non furono accettate dal pubblico e furono sottoposte a duri attacchi anche da parte dei critici dall’aspetto più progressista. I critici d’arte odierni distinguono l’opera “The Fog Effect” da una serie di dipinti scritti in questo modo come i più interessanti. L’immagine si distingue per una trama superficiale uniforme principalmente per i suoi delicati piccoli punti, che sono quasi matematicamente verificati in termini di dimensioni.

Inoltre, ogni punto è incredibilmente vicino all’altro e realizzato in un tono diverso, il che crea un effetto ottico unico: i punti si fondono, trasformandosi in una singola superficie davanti allo spettatore.

Il colore insolito è una colorazione di colore diverso dell’immagine. Guardando attentamente qui puoi trovare toni bianchi, rosa, beige, grigio-blu, verde chiaro. La sfumatura di colore più sottile fa brillare e luccicare l’immagine, specialmente nel frammento, dove il sole irrompe ostinatamente nella nebbia nebbiosa.

Lo spazio tra la fabbrica con una pipa fumante e una piccola nave parcheggiata viene creato in modo sorprendente: è un singolo etere in cui il cielo e l’acqua si fondono completamente.

Guardando il lavoro di Pissarro, è impossibile non notare il magico lirismo dell’opera, in questo l’artista è rimasto fedele a se stesso. Cioè, senza guardare a nuove tecniche e metodi, il maestro non ha perso il suo magico dono di poeticizzare la natura circostante, il che significa che si può sostenere che il suo divisionismo o persino il puntinismo non è un’imitazione di Zolfo o Signacu, ma la sua visione di questa direzione, originale e speciale.

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