La famiglia dei banchieri fiorentini Baroncelli incaricò Taddeo Gaddi di affrescare la cappella di famiglia situata nella chiesa francescana di Santa Croce. I murali rappresentano la vita di Maria. L’immagine riprodotta qui si trova nella riga inferiore sulla parete est.
Il suo tema è tratto dal vangelo apocrifo di Giacobbe, secondo il quale i genitori della piccola Maria, fedeli al loro voto, quando la ragazza raggiunse l’età di tre anni, la introdussero nel tempio di Gerusalemme per essere cresciuto lì sotto la guida del sommo sacerdote.
Questo tema, come il fidanzamento di Maria, fu ampiamente diffuso sotto l’influenza del culto di Maria, che si intensificò nell’arte gotica. Giotto nella cappella padovana Del Arena ha messo insieme una scena poco figurata: la madre conduce Maria lungo i gradini del tempio e la passa al sommo sacerdote, dietro il quale Maria futuri istruttori stanno aspettando.
Taddeo Gaddi ha scritto questa scena più solennemente e su larga scala. L’immagine è quasi completamente occupata dall’immagine del tempio di Gerusalemme. Sulla prima rampa di scale che conduce ad un’alta sala a tre navate con colonne di marmo bianco, si erge la piccola Maria; guardando indietro, guarda verso i suoi genitori.
Lo spazio vuoto che lo circonda e il candore degli ampi gradini di marmo conferiscono al suo aspetto un significato speciale e creano un’atmosfera mistica.
I caratteri rimanenti si trovano sui bordi di un grande cerchio, il cui centro è un bambino. Tutti commossi e guardano con entusiasmo Mary. Il sommo sacerdote che la aspetta e il suo seguito sono fatti su scala molto più piccola: è così che l’artista ha cercato di trasmettere prospettiva.
È interessante posizionare il tempio – il suo angolo superiore entra in contatto con la cornice, cioè è sul piano del quadro, in cui si manifesta l’ulteriore sviluppo dell’idea di Giotto. Tuttavia, i dettagli di genere, la prevalenza dell’architettura, un’immagine complessa della prospettiva, così come le forme sottili la distinguono dal mondo di Giotto.
Dall’ala destra dell’edificio adiacente al tempio, i futuri compagni praticanti Maria guardano con curiosità. I volti miti dei personaggi, i loro movimenti morbidi e aggraziati, i ricchi modelli di luci e ombre, la delicatezza dei colori presentano più nuove aspirazioni artistiche post-Jojot. Nel Museo del Louvre a Parigi, viene conservato uno schizzo per questo dipinto, realizzato dal maestro stesso o dal suo amico officina.
Su di esso la scala è continua, i gradini non sono intervallati da piattaforme per il riposo, la figura di Maria è monolitica, nella sua mano destra tiene un libro.
Rispetto ad una composizione di schizzo più potente, drammaticamente più condensata, la composizione ad affresco è più lirica e ariosa. Il magistrale trasferimento dello spazio in questo quadro ebbe una grande influenza sui contemporanei e sui maestri del periodo successivo, come esemplificato all’inizio del XV secolo. una miniatura sullo stesso argomento nella parola d’ordine del Duca di Berry scritta da Paul de Limburg.