Dipinto dell’artista tedesco Hans von Aachen “L’Imperatore Mattia”. Dimensione della pittura 150 x 105 cm, olio, rame. L’imperatore del Sacro Romano Impero del popolo tedesco era considerato il vicario di Dio negli affari secolari, proprio come il papa era vicario di Dio nelle questioni spirituali.
Il titolo più alto dell’imperatore romano nei primi secoli dell’Impero tedesco-romano fu accettato dal re tedesco solo quando fu incoronato dal papa a Roma; successivamente, con l’apparente conflitto tra i papi e i re tedeschi, questi ultimi, insieme alla loro elezione come re tedeschi, divennero imperatori del Sacro Romano Impero. Con la nascita di nuove potenti monarchie, il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero perse il suo significato, alla fine perse il suo potere e fu eliminato nel 1806. Mattia, imperatore tedesco, nato nel 1557, fu il terzo figlio dell’imperatore Massimiliano II.
Il suo insegnante era un dotto diplomatico Busbek.
Nel 1593, l’imperatore Rudolph lo nominò suo vice nell’arciducato d’Austria. Quando l’arbitrarietà dell’imperatore provocò la guerra con gli ungheresi e i turchi in rivolta, Matthias si assunse il ripristino della pace, e quando Rudolf non era d’accordo con le sue decisioni, Matthias, in alleanza con i funzionari del governo ungherese e austriaco, lo costrinse a rinunciare al potere sull’Austria, l’Ungheria e la Moravia. Matthias fu costretto a fare ordini governativi con alcune concessioni in materia religiosa.
Presto Rudolph litigò con i cechi; quest’ultimo chiamò Mattia, che aveva preso Boemia, Slesia e Luzio da suo fratello e, dopo la sua morte, era stato eletto imperatore. Di nemici esterni, dovette lottare con il irrequieto principe transilvanico Bethlen-Gabor; all’interno dello stato, l’inimicizia religiosa divenne sempre più acuta; l’impero e le proprietà ereditarie rifiutarono a Mattia i mezzi per condurre una guerra con la Turchia, così che nel 1615 fu costretto a concludere una pace che non era redditizia per lui. L’atteggiamento ostile dei protestanti nei confronti di Mattia si intensificò quando Mattia senza figli, su insistenza di altri membri della sua famiglia, incoronò il fanatico Ferdinando di Stiria, in seguito imperatore Ferdinando II, re di Boemia e Ungheria.
I tentativi del governo di distruggere i diritti conferiti ai protestanti, e in particolare l’alfabetizzazione della Maestà, concessi ai cechi da Rodolfo II nel 1609, provocarono dispiacere, che in Boemia, nel maggio 1618, passò in aperta ribellione. Nel frattempo, i cechi organizzarono la loro amministrazione speciale e resistettero con le armi in mano, mentre gli abitanti della Slesia e della Moravia si unirono a loro, Ferdinando gettò giù un consigliere dell’imperatore, Klezel a Vienna, e strappò le redini del potere dal malato e decrepito Mattias, che morì poco dopo.