Il famoso artista-manierista Cellini divenne famoso come raffinato gioielliere, incisore, scultore e scrittore. Cellini è nato a Firenze, in gioventù e nei suoi anni maturi, ha viaggiato molto in Italia, ha lavorato a Roma, Pisa, Venezia. Dal 1545 Cellini fu il gioielliere di corte di Francesco I a Parigi.
L’artista spesso eseguiva ordini di re e imperatori e quindi conduceva una vita molto brillante, cadendo spesso in storie scandalose. Secondo uno di loro, Cellini avrebbe rubato le pietre preziose che adornavano la corona del Papa, per le quali fu imprigionato.
Cellini si è concentrato sull’estetica, sulla pura bellezza delle sue opere e, ovviamente, sulla tecnica della loro esibizione. Per una maggiore espressività delle immagini, il maestro ha usato tecniche tipiche dei manieristi: disegnare forme e usare sfumature contrastanti. Uno degli esempi più notevoli delle opere di Cellini è la ruota, commissionata da Francesco I., il maestro ha usato oro, smalto e pietre preziose per lavorarci su per 4 anni. L’agitatore di sale è composto da figure di Nettuno e di Cerere, collegate intrecciando le gambe.
Le immagini degli dei personificano l’unità dei due principi: terra e acqua, generando sale stesso.
L’opera grafica più famosa di Cellini è il disegno “Juno”, realizzato con gesso nero. Sulla destra è un’iscrizione ritagliata originariamente realizzata dall’artista, che può essere tradotta come segue: “Giunone / era intero e fatto di argento / più alto della crescita umana / Francesco a Parigi / solo Giove doveva essere finito”. Questa iscrizione, che ora ci sembra del tutto priva di significato, parla di una grande opera, a cui Cellini ha ripetutamente sottolineato nelle sue memorie.
In effetti, nel 1540, Cellini ricevette un grande ordine da Francesco I, che desiderò che il suo palazzo fosse decorato con una serie di 12 candelabri alti come un uomo in altezza, realizzati sotto forma di statue di antiche divinità e dee.
Prima di iniziare i lavori, Cellini ha realizzato molti schizzi, ognuno dei quali è attualmente percepito come un’opera d’arte. Più recentemente, è stata trovata una statua in bronzo, e questa scoperta ha permesso agli scienziati di affermare che “Giunone” non esisteva a lungo solo in un disegno, e secondo questo schizzo fu successivamente lanciata una statua.
Per molto tempo si credeva che questo disegno fosse l’unica opera grafica sopravvissuta di Cellini, meglio conosciuto come gioielliere e scultore fiorentino. Ma in questo disegno è chiaramente visibile la maniera pittorica dell’artista: le sfumature con il gesso nero e la linea dura del disegno sono state probabilmente realizzate da lui al fine di trasmettere più accuratamente il colore del metallo.
Molte delle opere di Benvenuto Cellini non sono state conservate o sono state distrutte, ma le sue opere sopravvissute appartengono giustamente al tesoro dell’arte mondiale.