“Un’immagine con un bordo bianco” La storia della sua creazione è interessante. Ecco cosa scrive l’autore della tela: “Per questa immagine ho eseguito molti schizzi, studi e disegni. Ho realizzato il primo schizzo immediatamente dopo il ritorno da Mosca nel dicembre 1912: è stato il risultato di quelle impressioni fresche, come sempre eccezionalmente forti, che ho ricevuto a Mosca – o, più precisamente, dalla stessa Mosca.
La prima bozza era molto compressa e contenuta, ma nella seconda bozza sono riuscito a “dissolvere” i colori e le forme dell’azione che si svolge nell’angolo in basso a destra.
In alto a sinistra c’era il motivo dei tre, che portavo da molto tempo in me stesso e che avevo già usato in vari schizzi. Questo angolo sinistro doveva essere estremamente semplice, cioè l’impressione che doveva essere ottenuta direttamente, non una forma oscurata. Nell’angolo ci sono denti bianchi, che esprimono una sensazione che non riesco a trasmettere a parole.
Probabilmente evoca un senso di ostacoli, che, tuttavia, alla fine non può fermare i primi tre.
Descritta in modo simile, questa combinazione di forme acquisisce stupidità, di cui sono disgustato. Ad esempio, la vernice verde spesso eccita le sfumature dell’estate nell’anima. E questa vibrazione poco chiara, combinata con fredda purezza e chiarezza, può in questo caso essere la più adatta. Ma quanto sarebbe disgustoso se queste sfumature fossero così chiare e distinte da indurre qualcuno a pensare alle “gioie” dell’estate: per esempio, quanto è piacevole indossare un cappotto in estate senza paura di prendere un raffreddore “.
Mi sono avvicinato molto lentamente al bordo bianco. Gli schizzi mi aiutarono un po ‘, cioè le singole forme erano internamente chiare per me, eppure non potevo portarmi a finire il lavoro sul dipinto. Mi ha tormentato.
Alcune settimane dopo ho ripreso gli schizzi e mi sentivo ancora impreparato. Solo da molti anni mi hanno insegnato che in questi casi devi avere pazienza per non avere abbastanza foto sul ginocchio.
Ed è stato solo dopo circa cinque mesi che ero seduto al crepuscolo, a guardare il secondo grande episodio, e improvvisamente ho visto chiaramente ciò che mancava qui: il bordo bianco.
Non osai crederci; tuttavia andò al negozio e ordinò lì una tela. I miei pensieri sulla dimensione della tela non durarono più di mezz’ora.
Ho trattato questo bordo bianco in modo capriccioso come ha fatto per me: l’angolo in basso a sinistra è un buco, un’onda bianca cresce da esso, che all’improvviso cade, con una vita per aggirare il lato destro dell’immagine con un ricciolo pigro, forma un laghetto in alto a destra, scompare in alto a sinistra l’angolo in cui ha luogo il suo ultimo, decisivo aspetto in un’immagine sotto forma di denti bianchi.
Da quando il bordo bianco ha dato la soluzione, ho chiamato una foto in suo onore.