Tremando come fiori viventi. Accuratamente raccolti in un bouquet elegante e accuratamente collocati in un vaso – così come sono. Conoscendo i primi lavori di V. Tatlin, con la sua infuriata geometria e l’amore per l’avanguardia, è difficile immaginare che anche “Garden Flowers” appartenga al suo pennello.
Tonalità calde in cui è stata fatta la foto, la poetica romantica della sua trama – tutto ciò mostra il mondo dell’altra Tatlin e il dipinto, che è diverso dalle precedenti opere del maestro.
Qui non si trovano linee chiare e bordi accuratamente tracciati degli oggetti rappresentati. Come non vedere la precisione fotografica e la riproduzione del colore. Senza indicare la varietà di fiori che compongono il bouquet, passando figuralmente le gemme e i cappelli in fiore, l’artista permette allo spettatore di pensare da solo l’immagine. E poi la fantasia dell’osservatore sulla tela nasce in autunno bellissimi astri e crisantemi, querce ed erbe da prato.
Tutte le stesse avanguardie, tutti gli stessi modi di scrivere in aereo, ma i fiori sembrano essere reali, voluminosi, irradiando vita e aroma luminoso.
Colpi a scatti, mescolando i colori – qualcosa che non era nei precedenti dipinti dell’artista. Giocando con la forma e le sfumature, Tatlin è alla ricerca di un nuovo modo di trasferire l’immagine. In “Garden Flowers” per la prima volta si trasforma in un’opera teatrale e cambia il modo di scrivere. La varietà di tratti, linee e punti colorati di colore apre la trama dell’immagine mentre viene rimossa da essa, piegando l’immagine in parti, come un mosaico.
Appare una luce che cade, un’ombra grigia, inaspettata nella gamma generale di blu scarlatto di terracotta di un singolo fiore.
La composizione è alimentata da calore, stati d’animo di pace e tranquillità. Il bouquet autunnale simboleggia tacitamente la maturità dell’artista come creatore. L’immagine non sta più urlando sfumature e forme, è seria, profonda e accuratamente pensata.