Dipinto dall’artista olandese Joachim Eyteval “Evangelist Mark”. Le dimensioni dell’immagine sono 68 x 50 cm, rame, olio. L’evangelista Mark è uno dei quattro evangelici che era ebreo, ma si unì anche alla comunità cristiana da giovane, poiché sua madre Maria era una delle ardenti seguaci di Cristo e la sua casa era un luogo d’incontro per i credenti in Lui.
Originariamente portava il nome di John, poi il doppio John Mark; successivamente questo cognome fu affermato dopo di lui, come segno della sua stretta relazione con il mondo romano.
Anche in gioventù partecipò alle opere missionarie di San. L’apostolo Paolo e Barnaba, e in seguito divenne un inseparabile compagno e partecipante alle opere dell’apostolo Pietro, che lo chiama “suo figlio”. Sia con l’apostolo Pietro, sia con l’apostolo Paolo Marco visitarono Roma; Successivamente si trasferì ad Alessandria, dove fondò la chiesa, fu il suo primo vescovo e subì la morte di un martire.
Il ricordo di San Marco è onorato il 25 aprile.
Il Vangelo che gli apparteneva e che portava il suo nome nell’antichità fu riconosciuto all’unanimità come autentico ed era considerato una riproduzione di ciò che Marco udì dall’apostolo Pietro come suo insegnante. Nelle parole del beato Girolamo, “quando compilò questo Vangelo, disse Pietro, scrisse Marco”. La vivacità, l’immagine e l’originalità della narrazione, elaborata su un piano peculiare, parla a favore del fatto che il Vangelo di Marco è originale, e non il frutto di una compilazione successiva.
Il vangelo di Marco era destinato a tutti i cristiani di cristiani pagani e in particolare ai cristiani romani, come è evidente dalla mancanza di riferimenti all’Antico Testamento e in generale a quei luoghi che sarebbero di particolare interesse per gli ebrei, ad esempio le genealogie così amate dagli ebrei, La legge di Mosè e così via: al contrario, nel Vangelo di Marco ci sono molte spiegazioni del genere che erano completamente inutili per gli ebrei, ma necessarie per i pagani.
Il riferimento allo scopo di Cristo per tutto il mondo, così come l’osservazione che il tempio dovrebbe essere un luogo di preghiera per tutte le nazioni – tutto ciò indica chiaramente che il vangelo di Marco era destinato a nuovi convertiti di gentili. Roma è generalmente riconosciuta come il luogo in cui è stato scritto il Vangelo, il che spiega le parole latine che sono spesso utilizzate in esso. Secondo San Giovanni Crisostomo, il Vangelo è scritto ad Alessandria.
Circa all’epoca della stesura del Vangelo di Marco, la testimonianza è contraddittoria: la maggioranza la riferisce alla metà del I secolo, ed Eusebio indica esattamente la stessa data – 43 anni dopo Cristo. Fonte dell’articolo: Dizionario enciclopedico Brockhaus di F. A. ed Efron I. A.