Dipinto dell’artista fiorentino Alessandro Allori “Ercole e le muse”. La dimensione del dipinto è di 39 x 29 cm, rame, olio. Il culto di Ercole era comune a tutto il popolo ellenico.
I festeggiamenti in onore di Ercole erano chiamati Ercole ed esistevano a Sikyon, a Tebe e in altri luoghi dell’antica Grecia.
Come rappresentante della forza, Ercole fu riconosciuto come il santo patrono di tutte le palestre e le palestre; i gladiatori di Roma dedicarono le loro armi a Ercole. Quando l’eroe degli antichi miti greci, Ercole si riposò dopo la vittoria, amava deliziare le sue orecchie con la musica e il canto: da qui il suo atteggiamento verso le Muse. Le muse sono mitiche creature femminili degli antichi greci. Omero nell’Iliade e la più antica poesia greca nominano più spesso una sola musa, sapendo tutto ciò che una persona desidera conoscere gli dei, i misteri dell’universo e il destino degli eroi.
In altre antiche tradizioni greche, le muse vivono sull’Olimpo e si divertono con il canto degli dei festivi.
La musa ama e sostiene il cantante, che riconosce di dover tutto a loro, e punisce gli audaci, che pensano di superarli nel canto: per esempio, hanno accecato questo cantante tracio Famirida e lo hanno privato del dono del canto. Già nell’Odissea ci sono nove muse. I nomi delle Muse dal tempo di Esiodo furono stabiliti come segue: Calliope, Clio, Euterpa, Talia, Melpomene, Terpsichore, Erato, Polyhymnia, Urania. I genitori di muse nella mitologia sono Zeus e Mnemosyne.
Per molto tempo il loro valore si è limitato alla poesia, al canto e alla danza, che, secondo i poeti, hanno patrocinato insieme.
Una distinzione più precisa tra le aree di attività delle singole muse ha origine solo dal tempo dell’era alessandrina. Lo sviluppo dei tipi artistici di muse fu influenzato dal tempio di Delfi di Apollo, sul frontone di cui erano raffigurati Apollo e le muse; Un ruolo importante è stato svolto dai gruppi di Helikon, che sono stati creati, per la maggior parte, da Kefisodot, il padre di Praxitor. I rilievi del piede sono stati trovati a Mantinea, uno dei quali raffigura la gara di Apollo con Marcy nel canto e tre muse sono raffigurate su ciascuna delle altre due.