Questa famosa opera fu scritta da Van Gogh nel luglio 1890, diciannove giorni prima della sua morte. Secondo una delle versioni delineate, in particolare, nel film “Sete di vita”, l’artista si è suicidato subito dopo aver scritto la foto. Ma questo presupposto non ha motivi sufficienti.
Lo studio delle lettere di Van Gogh mostra che questa foto non era il suo ultimo lavoro, ma questa domanda non è stata ancora completamente studiata.
La depressione e l’oscurità dell’immagine illustrano pienamente l’abisso spirituale che ha portato alla morte Van Gogh. L’immagine è divisa in due parti, il cui netto contrasto sembra un pesante accordo disarmonico. Tratti spessi, quasi neri del cielo creano dinamiche nervose nella parte superiore.
Il grano giallo si piega sotto raffiche di vento. Tre strade tortuose e sconnesse sembrano non andare da nessuna parte, perdendosi tra le orecchie. In qualche modo, i corvi spaventati affollano il cielo, scrivendo le lettere “M” su tela.
La loro oscurità sorda dà un po ‘di profondità all’immagine, ma la rende ancora più cupa.
Van Gogh scrisse che quando vide campi di grano sconfinati, fu abbracciato dal desiderio e dalla tristezza. Qui vediamo l’estrema manifestazione di queste emozioni. I tratti sono disegnati casualmente sulla tela con una pesante mano nervosa di una persona che non ha più il controllo delle sue condizioni.
Il pesante fardello delle perdite di vite umane, le acute contraddizioni interne hanno superato quel bellissimo inizio luminoso, che purtroppo Van Gogh non è stato in grado di trasmettere alle persone durante la sua vita.