Pittura pittore francese Antoine Vatto “commedia francese”. La dimensione del dipinto è di 37 x 48 cm, olio su tela. Il dipinto è anche noto come “L’amore nel teatro francese”.
All’inizio del XVII secolo, insieme alla commedia italiana in Francia, venivano rappresentati i pastorali, le rielaborazioni per la scena dei romanzi dei pastori e la tragicommedia, come se si sostituisse l’enorme spazio tra commedia e tragedia.
In realtà le commedie, incatenate dall’osservanza artificiale dell’unità del tempo e del luogo, si bloccarono sul palcoscenico francese e la loro forma non cambiò fino alla metà del XVIII secolo. Di solito erano scritti in versi, il che conferiva una artificialità ancora maggiore. Ma lo stile raggiunge la massima perfezione in “Melita” e “Liar” di Corneille e nel “Giusto” Racine.
Insieme alla perfezione dello stile, la commedia francese acquisisce anche un carattere raffinato nel salone; i suoi personaggi iniziano a parlare come i cortigiani di Luigi XIV. Le battute umoristiche della commedia classica sono anche bandite e lasciano spazio a spirito e gioco di parole più eleganti.
Le commedie sono state divise in “Commedia di personaggi”, “Commedia di intrighi” e “Commedia di buone maniere”. Questi nomi, tuttavia, furono dati arbitrariamente, piuttosto dal talento degli autori, piuttosto che dai principi del design. Indicano tuttavia il significato etico che diventano veri teorici letterari, Corneille e Boileau.
Trame della commedia francese sono state tratte, tuttavia, molto spesso da drammaturghi spagnoli.
Tra i contemporanei di Corneille e Racine ci sono Rothru, Scuderi, l’autore della “Commedia degli attori”, Thomas Corneille, che ha scritto “Mrs Joboin”, e Kino, l’autore della “Coquette Mother”. Separatamente sta Scaron, con il suo ingegno inesauribile, che spesso si trasforma in uno scherzo. Nella sua commedia “Typhon e Virgil Inside Out” è arrivato il comico Jodele, da cui prende il nome la terza commedia di Scaron, con il più grande successo.
La commedia di Moliere ritorna in parte ai modelli italiani, ad esempio in Sganarelle e The Scapin’s Pranks, ma allo stesso tempo porta la verità della vita, tipica completezza nella rappresentazione dei personaggi.
Le commedie immortali di Moliere: “Tartuffe”, “Misantropo”, “L’avaro”, “Georges Dandin” sono indicatori dell’apogeo della commedia classica. I successori di Molière sono più famosi per Otrosh, l’autore del dottor Crispin, Montfleury, l’autore di spettacoli frivoli come La scuola degli uomini gelosi, Bursault, che scrisse le cosiddette commedie à tiroirs e Baron, l’autore della commedia Happiness.