Maestro veneziano di pittura paesaggistica, fondatore di un genere come la veduta, Canaletto scrisse più spesso la sua città. Di tanto in tanto più preziose erano le vedute di altri luoghi e dei loro monumenti, tra cui Roma, che sorsero nelle sue opere.
In questa immagine, con un’accuratezza che corrispondeva ai requisiti dell’Illuminismo, l’artista catturò il Colosseo – un antico anfiteatro romano costruito nel 1 ° secolo, in epoca flaviana. L’enorme edificio fatiscente occupa gran parte del lavoro, essendo in esso il personaggio principale. Questa veduta è un tipico paesaggio classico, in cui viene esaltata la grandezza dell’architettura antica.
Con i suoi dipinti, Canaletto evoca l’orgoglio nell’atto delle mani umane. Un tale approccio razionale alla pittura era caratteristico del 18 ° secolo, quando la ragione fu posta soprattutto. Lo storico dell’arte italiano Giulio Carlo Argan scrisse che sulle tele di questo artista sigillava “lo spazio, visto attraverso gli occhi della ragione”.
Ma in questa tela ci sono così rare caratteristiche del romanticismo tra i maestri, non per niente il lavoro è stato creato nel momento in cui molti artisti percepivano le antiche rovine come qualcosa di vivente, che può essere visto, ad esempio, nelle incisioni di un contemporaneo e connazionale Canaletto Giovanni-Battista Piranesi.
Uno sguardo alla storia dei vecchi secoli come qualcosa di molto vicino era anche nello spirito della difficile era dell’Illuminismo. Nel Colosseo raffigurato qui, il tempo ha lasciato la sua impronta misteriosa e ogni cosa, persino l’aria, era piena di questo mistero.