Dipinto “Cerere” del pittore veneziano Giorgione. La dimensione del maestro è di 75 x 55 cm, in legno, trasferita a tempera su tela. Il dipinto fu presumibilmente scritto alla fine del primo decennio del XVI secolo.
Fino ai nostri giorni, ci sono alcune immagini sia dello stesso Giorgione che delle opere degli artisti della sua cerchia.
Nella letteratura artistica, attualmente ci sono dibattiti sull’eredità di Giorgione, sul numero delle sue opere originali. Numerose attribuzioni sono ancora controverse, in particolare, questo vale anche per il dipinto “Cerere”. Va notato, tuttavia, che la prima mostra completa di dipinti di Giorgione e “scrivanie georgiane” realizzata a Venezia a metà degli anni ’50 ha permesso di apportare non solo una serie di perfezionamenti all’opera del maestro, ma anche di assegnare a Giorgione una serie di dipinti precedentemente controversi, aiutati in modo più completo e chiaro immagina la natura del suo lavoro in generale.
Cerere, nella mitologia romana, è la più antica dea dell’agricoltura, la custode della comunità rurale e anche l’amante degli inferi. L’introduzione dell’agricoltura e le leggi che hanno portato le persone alla civiltà erano collegate a Cerere. Cerere era anche la dea della maternità e del matrimonio.
A volte una dea arrabbiata inviava follia alle persone. I cereali erano dedicati alle festività del raccolto e della semina, che erano accompagnati da giochi. Nella mitologia greca, la dea Demetra corrisponde ad essa.