Nell’estate del 1820, Constable rimase con la sua famiglia con l’amico Arcidiacono John Fisher a Salisbury, dove, insieme a molti schizzi e schizzi di vedute di Salisbury, l’artista dipinse diversi dipinti raffiguranti la famosa cattedrale gotica.
Nel corso dei prossimi anni, Constable tornò più volte su questo motivo, raffigurando la cattedrale da diverse angolazioni. La sorprendente variabilità di queste opere testimonia eloquentemente il talento del maestro, la sua capacità di catturare la sfuggente bellezza del momento, le sfumature dell’umore. Come per la scrittura di altri paesaggi, Constable scatta un’immagine dello stesso oggetto in condizioni meteorologiche diverse e con illuminazione diversa.
La ripetuta ripetizione della vista della cattedrale di Salisbury, così come la creazione di variazioni su altri temi, indica il desiderio dell’artista di catturare qualcosa di fugace, per fissare la variabilità del mondo circostante. L’immagine è chiaramente divisa in due piani: un fronte scuro e un retro chiaro, che raffigura un’abbagliante cattedrale bianca.
L’angolo scelto nella foto è degno di nota perché gli alberi creano una cornice aggiuntiva per la cattedrale e, come l ‘”Autoritratto” di Hogarth, nasce un gioco semantico della “foto nella foto”. Le figure dell’uomo che indicano la cattedrale con un bastone e i suoi compagni raffigurano il vescovo e sua moglie. L’impressione di un idillio rurale è sottolineata dalle figure di mucche che masticano pacificamente l’erba in un prato o bevono acqua da un piccolo stagno.