Questa immagine è una delle tre opere firmate dell’artista, un capolavoro di un periodo maturo della sua opera. Fu eseguita contemporaneamente al ciclo di affreschi dedicato alla vita di San.. Maddalena, per la chiesa bolognese di Santa Maria dei Servi, e originariamente appartenuta all’altare della chiesa bolognese dei SS.
George. L’immagine si concentra sul drammatico climax della lotta.
Un cavaliere al galoppo su un cavallo bianco colpisce un drago con una lancia. Il cavallo spaventato gira la testa, vuole correre via, ma il cavaliere, con la mano sinistra che tira la briglia, si precipita decisamente verso il nemico. Il potere del cavaliere è indicato dalla linea retta della lancia incessante. Parallelamente a questa diagonale, ma nella direzione opposta, il movimento appassionato della testa del cavallo è rivolto.
La rabbia spaventata di un drago con la bocca aperta e gli occhi sporgenti sembra essere trasmessa a un cavallo: questo è espresso nello stesso tipo di testa, girato nella stessa direzione.
In alto a destra nella stessa direzione è scritta la testa ad arco della regina, ma lei sostiene il cavaliere. Questo asse diagonale è attraversato dalla linea dei corpi del cavallo e del cavaliere, il ripido pendio della montagna. Questi due assi non solo si intersecano tra loro, ma allo stesso tempo sono strettamente correlati. Il ritmo dinamico delle linee, il contrasto della vita, i colori puri aumentano anche la tensione drammatica.
Anche i contorni della figura del cavaliere sono molto dinamici, risaltano chiaramente su uno sfondo blu scuro. L’immagine è stata ritagliata da tutti i lati. Inizialmente, era incorniciato da un motivo in stile cosmatesco, parte del quale è visibile in alto a destra e a sinistra.