Dipinto dell’artista fiorentino Alessandro Allori “Allegoria della vita umana”. La dimensione del dipinto è 37 x 27 cm, rame, olio. Nell’allegoria, l’amore, la virtù, la giustizia, il litigio, la gloria, la verità, la guerra, l’abbondanza, la pace, la primavera, la morte, ecc., Sono raffigurati nei dipinti dei pittori come esseri viventi.
Le qualità e l’aspetto caratteristici di queste creature viventi sono prese in prestito dalle azioni e dalle conseguenze di ciò che corrisponde alle immagini e alle proprietà contenute in questi concetti, ad esempio l’immagine della guerra è indicata per mezzo di strumenti e standard militari, stagioni per mezzo dei loro rispettivi frutti o occupazioni sul campo, giustizia per mezzo di pesi e bende sugli occhi di Themis, morte – da clepsydra e trecce.
Ovviamente, le allegorie mancano della piena luminosità plastica e della completezza delle creazioni artistiche, in cui il concetto e l’immagine coincidono completamente tra loro e sono prodotti dalla fantasia creativa inseparabilmente, come se fossero cresciuti insieme dalla natura. L’allegoria oscilla tra il concetto di riflessione e l’involucro individuale ingegnosamente inventato e, a causa di questa spensieratezza, rimane freddo.
L’allegoria, corrispondente al modo ricco di immagini di rappresentare i popoli orientali, occupa un posto importante nell’arte dell’est. Al contrario, l’allegoria è estranea ai Greci con la meravigliosa idealità dei loro dei, compresa e immaginata come personalità vivente.
L’allegoria appare nell’antica Grecia solo al tempo di Alessandria, quando la naturale formazione dei miti cessò e l’influenza delle idee orientali divenne evidente. Nei tempi antichi, la regola dell’allegoria nell’arte e nella letteratura si manifestava più chiaramente nell’antica Roma.