San Giovanni riceve il libro dell’Apocalisse – Albrecht Durer

San Giovanni riceve il libro dellApocalisse   Albrecht Durer

L’incisione “San Giovanni riceve il libro delle rivelazioni” è un’illustrazione del decimo capitolo del libro “Rivelazione” di Giovanni il Divino:

“E presi il libro dalla mano dell’Angelo, e lo mangiai; e in bocca era dolce come il miele; e quando l’avevo mangiato, divenne amaro nel mio grembo.

E mi disse: Devi profetizzare di nuovo sulle nazioni e sulle tribù, sulle lingue e sui re di molti.

Sette tuoni dissero qualcosa a John, ma una voce dal cielo gli disse di nascondersi “.

Per secoli, i lettori dell’Apocalisse hanno cercato di svelare queste linee. E Durer ha avuto un compito difficile: non solo risolvere, ma anche capire come esprimere il loro significato in un disegno. Le voci del tuono non possono essere rese visibili, secondo il sentimento del potente potere che viene creato dalla linea sui “sette tuoni che parlavano con le loro voci”, determina la magnifica struttura dell’incisione. La faccia di un angelo è coronata da un arcobaleno e irradia raggi scintillanti.

La mano alzata per il giuramento rompe un’enorme nuvola – in mezzo al cielo! – Con un cenno dell’altro – allunga con forza il libro a John.

Il corpo dell’angelo Durer si nascose dietro il bagliore dei raggi, dietro le nuvole di nuvole, lasciando che l’immaginazione finisse di dipingerlo. Le braccia di John, stringendo il libro, si precipitano dietro la mano dell’angelo sollevata per il giuramento. Questo movimento passa attraverso l’intero foglio, combinandolo con un singolo impulso.

Sull’erba accanto al quaderno aperto di John. Pagine visibili scritte. Un calamaio e uno strumento di scrittura sono collegati al notebook.

I predecessori di Durer designarono la terra e il mare come un segno quasi convenzionale. Durer crea una riva visibile. Ai suoi margini cresce canna, nuota fino ad esso, piegando lunghi colli, cigni bianchi.

La costa è boscosa: una quercia nodosa cresce vicino, in lontananza ci sono pini sottili.

L’angelo poggia i suoi piedi sul mare e sulla terra, a capo sopra le nuvole. Ma se John in ginocchio si raddrizzasse, sarebbe alto quasi quanto un angelo. Eppure, rispetto a lui, l’angelo sembra enorme. Non possono essere misurati con una misura.

Sono creati da una materia diversa.

Tratti frequenti e forti che si ispessiscono al nero sono creati dall’artista John. La faccia dell’angelo emerge dai tratti più rari, ci sono meno ombre, è più chiara e rispetto alla faccia di Giovanni sembra essere immateriale. E solo la mano dell’angelo, che dà imperativamente il libro a Giovanni, è sensibilmente corporea.

Collega uno spazio celeste immaginario in cui vi è un angelo del sole e uno spazio terreno in cui dimora Giovanni.

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