San Giorgio il Vittorioso – Valentin Serov

San Giorgio il Vittorioso   Valentin Serov

Al suo interno, il dipinto “San Giorgio il Vittorioso” è un’icona: la trama, la composizione, alcuni dettagli. Nonostante ciò, Serov viola tutte le regole canoniche dell’iconografia. Il suo lavoro è pieno di realismo, emotività, azione.

Una storia canonica sulla vittoria di San Giorgio sul serpente appare davanti allo spettatore.

Su uno sfondo scuro, quasi nero, spicca solo il cavallo dell’eroe, abilmente raffigurato da Serov. Davanti a noi c’è il culmine della battaglia – la sconfitta del serpente. Lo stesso George il Vittorioso è raffigurato come molto piccolo, fragile.

Non c’è niente dall’eroe, dall’uomo forte o dall’eroe. È piuttosto Don Chisciotte, a giudicare dall’elmetto e dall’armatura cavalleresca. Nella mano del santo cavaliere c’è una lunga lancia, dipinta di rosso.

La lancia con un’estremità colpisce il serpente e con l’altra riposa contro il cielo nero. L’artista vuole quindi dire che solo l’aiuto di Dio ha aiutato San Giorgio a vincere. È solo uno strumento nelle mani del Signore. Il risultato della battaglia è una conclusione scontata, ma la battaglia non è ancora finita. L’artista consente allo spettatore di speculare sul finale in modo indipendente. Apparentemente, abbiamo solo uno schizzo, uno schizzo.

Ma ciò non riduce l’impressione di lavoro.

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