Riposo durante la fuga in Egitto – Michelangelo Merisi da Caravaggio

Riposo durante la fuga in Egitto   Michelangelo Merisi da Caravaggio

Caravaggio è un eccezionale rappresentante della cultura italiana del tardo Rinascimento del periodo “seichento”. La caratteristica principale dell’arte di questo periodo è il desiderio degli artisti di avvicinarsi al loro lavoro alla realtà. L’artista è nato nelle vicinanze di Bergamo, ha studiato a Milano con il pittore Simone Peretz, ma che si considerava un seguace di Tiziano.

I ragazzi ventenni Caravaggio si trasferirono a Roma, dove rimase fino al 1606, quando, uccidendo accidentalmente un giovane in uno scontro, fuggì a Napoli, poi nell’isola di Malta e in Sicilia. Morì mentre tornava a Roma dopo aver ricevuto il perdono a nome del papa di Roma.

Uno dei suoi primi dipinti, “Riposa sulla strada per l’Egitto”, raffigura una scena delle Sacre Scritture sullo sfondo di un paesaggio ordinario, come per dire che non c’è differenza tra i sentimenti del reale e del divino. Le figure sono collocate in modo molto semplice, senza alcuna raffinatezza e significato compositivi. Non idealizza le immagini.

La sua Madonna è stanca e addormentata. Joseph, un vecchio e imbarazzante contadino, siede su un sacco. Ai suoi piedi giace una bottiglia di vino intrecciata, un asino si trova nelle vicinanze e solo la bella figura di un giovane angelo con un velo bianco come la neve trasforma la realtà in una realtà poetica, un idillio.

L’immagine è anche priva di trucchi spaziali: gli oggetti vicini in primo piano – pietre ed erba – sono scritti nei minimi dettagli e gli oggetti distanti sono combinati da una foschia di luce e aria. Armonia e unità trasmesse e colorate. Il punto luminoso centrale del grazioso corpo di un angelo appare ancora più luminoso tra i toni verde chiaro, marrone chiaro e argento circostanti. La poesia, secondo Caravaggio, non è una fantasia, ma un’espressione della vita interiore di una persona.

Non supera la realtà, ma è al suo interno.

Temi storici sono dedicati ai dipinti della Cappella Cantellalli nella chiesa di San Luigi dei Francesi. Il dipinto “San Matteo con l’angelo” è stato scritto per l’altare, ma è stato respinto dal clero come troppo realistico. È costruito su contrasti: il rapporto tra luce e ombra, il vecchio apostolo e il giovane angelo, le grandi gambe macchiate di terra in primo piano e le luminose ali d’angelo in profondità.

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