Pietra tombale – Rogier van der Weyden

Pietra tombale   Rogier van der Weyden

Nei suoi dipinti, Rogier van der Weyden, un artista del primo Rinascimento olandese, è stato in grado di rappresentare diversi stati d’animo umani. Nell’immagine dell’altare presentata, creata probabilmente durante un viaggio in Italia, il pittore trasmetteva profonda sofferenza e allo stesso tempo lo rivestiva di meravigliosi colori e linee.

Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, con tutte le loro forze, nascondendo il loro stato d’animo, portano nella tomba il corpo sottile ed emaciato di Cristo; John si sporse per baciargli la mano; con sgomento, Maria Maddalena cadde in ginocchio, la Madre di Dio, con la sua faccia esausta, sostenne delicatamente la mano del Figlio.

Il forte sentimento religioso che ha guidato il pennello di Rogier van der Weyden illumina tutto qui, ed è per questo che, nonostante tutto, dà bellezza alla scena drammatica. Posture eleganti, come John, sono gesti morbidi, colori puri e catturano lo spirito del paesaggio illuminato dal sole in lontananza.

Lo storico e filosofo francese Hippolyte Ten ha scritto sugli artisti olandesi dell’epoca: “Presta attenzione ai loro colori insolitamente ricchi e luminosi, ai toni puliti e potenti… alle magnifiche interruzioni dei mantelli viola, alle depressioni azzurre di abiti lunghi e fluenti, tendaggi, verde, come un prato penetrato dal sole… in una luce potente che riscalda e dora l’intera immagine… “

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