Malinconia – Albrecht Durer

Malinconia   Albrecht Durer

“Malinconia” – la seconda incisione della famosa serie Tre “Incisioni di officina” su rame.

Maestosa, malinconica alata, immersa nel pensiero, che appare in un mondo strano e inquietante. L’incisione è insolitamente complessa. Un libro fissato con una chiusura è a portata di mano di una donna – non è pronta a leggere ora. Sopra la sua testa c’è un dispositivo per misurare il tempo: una clessidra collegata a una solare.

Successivamente – una campana con una corda che va oltre il bordo dell’incisione. Se qualcuno invisibile tira la corda, la campana suonerà. La clessidra e la campana hanno sempre significato in Dürer: “Ricorda la morte”.

Una donna è circondata da vari oggetti. L’appuntamento di alcuni è comprensibile, altri è misterioso. Insieme formano il caos. Non è facile da capire Sopra la sua testa c’è un tavolo allineato su celle con numeri, il cosiddetto “Magic Square”. I numeri inscritti in uno dei suoi quattro campi in orizzontale, verticale e diagonale, si sommano a “34”.

La donna è circondata da strumenti di misura: orologi, bussole, righelli, scale.

Strumenti per misurazioni precise, attributi delle scienze esatte, combinati con accessori e simboli della magia. Gli strumenti dell’imbarcazione sono sparsi per terra: sega, piano, pinze, martello. Mentire in disordine, in disinteresse – e non soddisfacevano le aspettative, non dava sollievo spirituale. Una mola di pietra pesante è attaccata al muro. Quando ruota e macina il grano, è un simbolo di movimento significativo e continuo.

Separato dalle ali di un mulino o ruota idraulica, è un peso morto, un simbolo di immobilità inerte.

Scrutiamo la macina immobile, da nessuna parte che conduce le scale, in uno spazio strano, caoticamente pieno di oggetti, e sentiamo il paradosso dell’incisione: le sue parti sono misteriose e incomprensibili e l’impressione generale – tristezza, pensiero duro, ansia – sorge immediatamente e senza che ci venga trasmessa, ci abbraccia la nostra anima

La donna alata si siede pesantemente e stanca sulla pietra. Le sue ali sono piegate. Il libro è chiuso Strumenti sparsi. Ma non solo la fatica vive in esso. In lei – un’enorme forza interiore.

E, obbedendo a questa forza creativa, questo nipote creativo, si raddrizzerà, si alzerà e andrà. E poi allarga le ali e decolla.

E lascia che la sabbia nell’orologio misuri rapidamente il tempo, lascia che il suono della campana ricordi l’inevitabilità della morte, il pensiero umano continuerà il suo volo. La creatività conosce gli stati di profonda disperazione, ma continua finché vive la persona creativa. “Malinconia” è l’incarnazione del creatore-uomo, la confessione dell’artista, spesso disperata dall’esorbitante gravità del compito che si è assunto di risolvere, ma fedele al desiderio imperioso di conoscere e incarnare il mondo.

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