Festa del Rosario – Albrecht Dürer

Festa del Rosario   Albrecht Dürer

L’immagine “Festa del rosario” fu ordinata a Durer dai mercanti tedeschi che si stabilirono a Venezia per la chiesa di San Bartolomeo, che si trova vicino al composto tedesco. La trama del dipinto è ben nota: Madonna, Gesù Cristo e San Domenico distribuiscono corone di rose agli adoratori del ginocchio.

In Europa erano comuni le confraternite del rosario, il cui fondatore, secondo la leggenda, era San Domenico. I membri della fratellanza hanno esortato i credenti non solo a smistare il rosario, ma a immaginare che le loro perle siano rose: bianche, che simboleggiano la purezza della Vergine Maria, e perle rosse ricordano il sangue di Cristo.

La composizione della “Festa del rosario” Durer ha riflettuto a lungo. L’intera parte centrale dell’immagine e il suo primo piano sono rigorosamente simmetrici. Su entrambi i lati di Maria e del bambino, l’imperatore Massimiliano e Papa Giulio II sono in ginocchio.

Il resto del popolo forma un anello attorno alla Madonna, aperto da un tappeto.

Madonna, Papa, Imperatore si inseriscono in una piramide immaginaria. Dietro la Madonna, evidenziandola, è appeso uno stretto tappeto lungo. Un tappeto simile, come sfondo per la Vergine Maria, Dürer è stato visto nei dipinti di Giovanni Bellini. Il tappeto è sostenuto da due angeli che si librano in aria. Gli angeli sono scritti come Durer non li aveva scritti prima, ma come era consuetudine tra gli italiani: solo teste e ali.

Bianche – rosa magnifiche ali di angeli tremano nell’aria. Hanno indovinato un attento esame degli uccelli. Altri due angeli sono sospesi nell’aria sopra la testa di Maria, sostenendo la corona di grande bellezza e complessità.

Godendo della sua maestria, l’artista scrisse broccato rosso-oro, velluto viola e viola, seta blu scuro, brillantezza minacciosa di acciaio, stoffa scura, oro scintillante e pietre preziose, motivo a tappeto nobile, tenerezza di rose rosse e bianche.

Come sempre, ha scritto marrone con amore e comprensione dell’anima stessa degli alberi – i tronchi neri di due vecchi pini. Rigorosi, immobili, sono come guardie silenziose. Tra i loro tronchi e i bordi del tappeto, appeso dietro Mary, si apre un’ampia pianura, attraversata da un fiume.

Ai piedi della città di scogliera. Il paesaggio si ispira al viaggio attraverso le Alpi, ma i pini, gli abeti, le betulle, i salici ricordano la patria di Durer. Il paesaggio è pieno di sole, verdi freschi, azzurro trasparente, gioia festosa…

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