Durante il periodo Edo, si poteva arrivare al quartiere Esivara solo via acqua, passando da Sumidagava al canale Sanyabori, quindi, dopo l’atterraggio sulla riva, si cammina lungo la diga Nihon-jutsumi lungo il canale Sanyabori e si arriva al quartiere. La diga fu eretta nel 1620 per proteggere dalle inondazioni, daimyos provenienti da tutto il Giappone parteciparono alla sua costruzione – forse questo spiega il suo nome “diga giapponese”.
Sullo sfondo, si può vedere il ponte Imadobashi alla confluenza del Sumidagava e Sanyabori, su entrambi i lati dei ristoranti Yumeiro e Takero, le cui luci si accendono nella notte. Alle loro spalle si erge il monte Matsutiyama, qui si trovava il monastero Kinryudzan – Montagna del drago d’oro, colloquialmente Matsuyama Seten. Lo spettatore vede una montagna dalla riva orientale del fiume Sumidagawa, che si chiamava Mukojima – “L’isola di fronte”.
In primo piano è una geisha accompagnata da un servo con una lanterna, una parte della quale è tagliata dal bordo dell’incisione. Forse questa è l’amata Hiroshige, la geisha Koman. Il fiume e il cielo splendono una miriade di stelle. Questo è uno dei paesaggi notturni più espressivi della serie.
Il crepuscolo nella prima versione dell’incisione si trasforma nella notte profonda nel secondo: sullo sfondo di un cielo quasi nero, le stelle brillano più luminose, riflettendo nella volontà. Anche il primo piano diventa nero. Le modifiche hanno influenzato anche il colore della geisha del kimono.