Valentinus continua gli esperimenti d’avanguardia di Hunt nella percezione e nella forma. Hunt ne fu affascinato nel dipinto “Seven Oaks” nel Kent, dove andò nella seconda settimana di ottobre 1850, insieme a F. J. Stevens, DG Rossetti e Annie Miller per dipingere il paesaggio autunnale – prima per un piccolo schizzo, poi per un’immagine grande olio. Ha spostato la composizione da tavola a tela al Knowle Park quando è tornato a Londra a metà novembre.
Le figure sono state dipinte in uno studio a Chelsea in inverno.
La ditta Robertson, che ha fornito materiali agli artisti, ha adescato la tela con un primer bianco, dopodiché Hunt ha applicato altri due strati aggiuntivi di vernice bianca mescolata con vernice per ottenere uno sfondo più pulito e alla fine ha raggiunto un bianco perfetto. Il metodo preraffaellita per preservare la brillantezza del colore e migliorare la luminosità era che la luce veniva riflessa in sottili strati di pigmento. Hunt ha disegnato la composizione con una matita sopra il primer, quindi, prima di prendere il pennello, ha applicato un sottile strato di vernice bianca sullo schizzo con una spatola, in modo che le linee della matita fossero visibili.
Questo è simile a intonaco nella pittura ad affresco – un sottile strato di intonaco bagnato, sotto il quale i contorni del disegno futuro sono pre-seppia. Alcuni frammenti di dipinti di Hunt e Milles potrebbero anche essere realizzati su uno sfondo bianco bagnato; questo aspetto della loro tecnica non è stato ancora completamente studiato. Nella foto, i volti e le mani appaiono scritti sullo strato superiore bagnato, il che conferisce loro maggiore luminosità, ma è indistinguibile ad occhio nudo.
Questi metodi fanno parte dei metodi progressivi dell’arte preraffaellita.
Ispirato dalla squisita profondità del tono e dagli eleganti effetti di luce nella coppia Ritratto degli Arnolfini di Van Eyck, armato di informazioni sulla creazione di affreschi multicolori e familiarità con le tecniche di lavorazione della tempera e doratura nella pittura a cavalletto fin dal primo Rinascimento italiano, Hunt and Milles ha sperimentato materiali moderni – cucciolate, vernici in tubi, pennelli e varie vernici. Il passo successivo fu l’espansione del lavoro all’aria aperta, che i preraffaelliti fecero nell’estate del 1851.
Il primo dipinto di Hunt apparso nella mostra, scritto nella trama di Shakespeare – “Valentine Saving Silvia from Proteus” – rifletteva anche l’interesse preraffaellita per la letteratura nazionale e il Medioevo italiano o il primo Rinascimento. Gli artisti sono stati particolarmente attratti dai temi del conflitto d’amore e della lealtà nell’amore – nella foto sono incarnati in figure immobili in primo piano. Valentine salvò la sua amata Sylvia dalle molestie del suo migliore amico – l’ormai pacificato Proteus, che si inginocchia docilmente a destra.
L’erba sotto i piedi è schiacciata e spezzata, indicando una recente lotta. A sinistra, Julia, in giacca e cravatta, guarda Proteus, affascinato dalla sua passione, mentre allo stesso tempo gira distrattamente l’anello sulla sua mano destra, che Protey le ha dato come segno di un voto d’amore. Valentine promette perdono al nemico sconfitto.
Proteus esprime vergogna e rimorso, e sul viso di Sylvia, che tiene Valentine per mano, mentre si aggrappa alla sua coscia, è uno stupore e una sottomissione al destino.
Nel frattempo, sembra che Julia stia per svenire, quindi il suo segreto verrà svelato e Proteus, seguendo l’esempio dell’omonimo mitologico, le darà ancora una volta il favore alla ragazza.
Il padre di Sylvia, duca di Milano, appare sullo sfondo per prendere parte alla scena finale. Con l’aiuto di gesti, pose e sguardi aggraziati, Hunt descrive efficacemente l’intera situazione, imitando la complessa trama di Isabella di Milles. Per rendere più semplice la comprensione da parte dello spettatore, disegna le citazioni dal gioco lungo la cornice: questa diventerà presto una tecnica comune.
Immagini di armi, armature e costumi presi in prestito dai “costumi storici” dai disegni di Bonnard e Hunt. Particolarmente degno di nota sono l’elsa della spada di Proteus, in sintonia con il colore rosa rossastro del suo body, l’abito di Sylvia e il costume di Julia. Per Sylvia, aveva originariamente posato per Elizabeth Siddal, ma Ruskin, nella sua famosa prima lettera a The Times, rimproverava i preraffaelliti per l’aspetto troppo banale dei personaggi, e Hunt ridisegnò umilmente il volto dell’eroina. Reskin in particolare lodò Hunt per la sua “inimitabile padronanza”.
Hunt firmò l’immagine: “U. Holman Hunt. 1851.
Kent”, alludendo alla grande importanza che attribuiva a ciò che scrisse all’aria aperta.