Nelle opere di uno dei più grandi pittori di paesaggi della storia dell’arte mondiale, Jacob van Reisdal, la pittura di paesaggio olandese raggiunge i massimi livelli di artigianato realistico.
Il significato di Reisdal per la cultura artistica sta nel fatto che ha arricchito l’arte visiva con un paesaggio in cui sentimenti e pensieri trovati dall’uomo quando comunicavano con la natura hanno trovato una via d’uscita: un paesaggio drammatico, filosofico e romanticamente agitato.
A differenza della maggior parte dei pittori olandesi che raffigurano paesaggi chiari o di dune pianeggianti con acque calme maestose e villaggi pacifici lungo le rive, Reisdal preferisce la foresta, con i suoi profondi contrasti di luce e ombra, cascate tempestose, antiche rovine sulle colline, l’abbandono dei cimiteri. Nei suoi dipinti, l’artista riflette sull’infinito scorrere del tempo, sull’appassimento e il risveglio della natura, sulla transitorietà della vita umana.
Ma Reisdal non sarebbe un vero olandese se, insieme a un’Olanda boscosa, non avrebbe mostrato la sua parte costiera, bagnata dal mare del nord, alimentata da un vento di mare umido. Un tale paesaggio è raffigurato nella foto “Costa del mare”: un alto cielo coperto di nubi cumuliformi e un mare calmo con onde che pigramente corrono a terra, barche a vela che animano la superficie dell’acqua e persone vestite a festa sulla costa.
Tuttavia, dietro questo apparente silenzio e calma, si indovinano gli elementi selvaggi dell’acqua e del vento. Tra nuvole ispessite, solo in alcuni punti il sole si rompe, i suoi raggi cadono sulla sabbia e sull’acqua con macchie irrequiete, il mare si è oscurato e qualcosa di inquietante si fa sentire nel paesaggio.
Il dipinto “Seashore” appartiene al periodo tardo dell’artista. Fu eseguito, a quanto pare, verso la metà del 1670. Ciò è indicato soprattutto dalla fredda colorazione e dai costumi della gente, scritti non dallo stesso Reisdal, ma dal fan di Rotterdam, il pittore Gerard Battem, che ha collaborato con lui in questi anni.
Il dipinto “Costa del mare” entrò nell’Ermitage dal palazzo di marmo di Pietrogrado nel 1919.