Questo dipinto è stato scritto nel 1878, può essere attribuito al ciclo pittorico dei Balcani. In esso, l’artista ci mostra il valore della vittoria dell’esercito russo sul nemico nella guerra russo-turca sulle montagne della Bulgaria.
Il dipinto mostra una parata vicino agli insediamenti di Sheinovo e Shipka nel 1877, questa parata fu organizzata in onore della vittoria dei russi sui turchi. Vereshchagin è stato testimone oculare di questo evento. La tela raffigura una lunga colonna di soldati russi, lungo la quale corrono i cavalieri. Conduce il seguito su un cavallo bianco Generale Skobelev. La sua mano è alzata, con questo gesto sembra congratularsi con i guerrieri per la loro vittoria.
In risposta al gesto, l’esercito grida un prolungato “evviva” e solleva il cappello del suo soldato.
Il primo piano della foto ci viene mostrato da un campo innevato su cui giacciono i cadaveri dei soldati. Secondo me, l’artista ci mostra specificamente i morti, in modo che potessimo sentire l’intera tragedia dell’atmosfera. È attraverso questo contrasto di felicità dalla vittoria e dai cadaveri dei soldati morti che dobbiamo comprendere il valore della vita umana. O forse Vereshchagin voleva mostrarci il patriottismo dei soldati uccisi, che hanno combattuto per la loro patria e hanno resistito alla morte contro il nemico. L’immagine è molto realistica trasmette l’intero evento.
Immagine molto vitale della guerra.
Vorrei sottolineare che Vereshchagin non glorifica i guerrieri dei sopravvissuti, ma mostra in generale semplici soldati, la loro dedizione ed eroismo, come se ci ricordasse che grazie a loro abbiamo tutti i nostri spazi aperti e donati. Mi è davvero piaciuta la foto di questo artista. La costrinse a diventare orgogliosa per il nostro esercito, per la gente comune e con simpatia ed empatia per curare coloro che morirono in questa guerra. Nessuna guerra, non degno di tali vittime e morti.
Ogni perdita per l’esercito russo è una grande tragedia, perché ogni soldato, ogni soldato è prezioso ed è uguale al resto.