Nel 1633, Saskia van Euenbürch divenne la sposa di Rembrandt van Rijn. Un affascinante ritratto di una giovane Saskia nel vestito di Flora è una muta ma eloquente testimonianza di questo “poro della primavera e dell’amore” di un brillante pittore.
Il volto pensieroso, ma senza dubbio felice della ragazza corrisponde pienamente ai sentimenti della sposa. Ora non è una bambina vivace, guardando distrattamente il mondo di Dio. C’è un compito serio davanti a lei: ha scelto una nuova strada e deve cambiare molto idea e cambiare idea prima di entrare nell’età adulta.
I copricapi e il personale intrecciati con fiori indicano certamente Flora, l’antica dea romana della primavera. Il costume della dea è scritto con straordinaria abilità, ma la vera grandezza del talento di Rembrandt si manifesta nell’espressione della tenerezza che l’artista ha dato al suo viso.
L’amata moglie ha portato nella dimora solitaria dell’artista modesto la luce della felicità e della sentita soddisfazione. Rembrandt adorava vestire Saskia in velluto, seta e broccato, secondo l’usanza del tempo, inondata di diamanti e perle, osservando amorevolmente come il suo viso affascinante e giovane vinse da un vestito brillante, quanto il suo colore fresco risalta efficacemente sullo sfondo scuro del velluto ciliegia, che opaco filo bianco perlato, arricciato tra i capelli dorati.
Saskia non era solo una geniale ispiratrice di suo marito, la sua consolazione tra i fallimenti e le preoccupazioni, ma si rivelò anche un grande modello. Rembrandt l’ha interpretata molte volte: fiorita e allegra, elegantemente vestita come in un ritratto di Dresda, elegante e tesa come in un ritratto ufficiale del Museo Kassel o nell’abbigliamento di Flora – in particolare la trama che era amata all’epoca, reincarnata da Rembrandt.