Da ragazzo, Grigory Myasoedov ha visto e ricordato tutti gli eventi, le tradizioni e i costumi della vita di un piccolo villaggio nella provincia di Tula, dove ha trascorso la sua infanzia. Tutto nell’osservante Grigorii ha suscitato un vivo e genuino interesse: come semplici contadini seminano il pane, si prendono cura del bestiame, come sono segnati gli eventi gioiosi e quali rituali svolgono. Essendo diventato un artista e conoscendo le tradizioni dei paesi europei, Myasoedov è rimasto fedele al suo unico amore: la natura russa e il popolo russo, con il suo ricco passato e presente.
“The Road to the Rye” è un ricordo di tela, un’immagine vivida di ricordi d’infanzia, che ha iniziato una nuova vita su tela. Campo. Campo infinito, ampio, ricco.
Con tenerezza e grande amore, l’artista ha scritto ogni bocconcino, un filo d’erba, ogni filo d’erba e un pezzo. I fiori erbosi dei prati si affacciano tra le orecchie strette, ma non rovinano l’impressione generale del campo russo che schizza maestosamente sul terreno, infinito come il mare.
Si estendeva da un bordo all’altro della tela, andando ben oltre l’orizzonte. La straordinaria vivacità della lettera dà l’impressione che si debba solo ascoltare, e si può immediatamente sentire come il vento cammina lentamente tra gli steli della segale. L’unica cosa che interrompe la superficie piana del campo è una stretta strada di campagna che corre proprio al centro.
Un viaggiatore cammina lungo una strada coperta di fiori in abiti logori, con una borsa sulla spalla e un bastone tra le mani. Lo spettatore non vedrà la sua faccia. Deve essere un mendicante, un pellegrino o solo un viaggiatore.
Ha camminato molto durante i suoi viaggi: una figura curva e stanca e una testa china lo tradiscono. Ma lì di fronte, dove va, puoi vedere i tetti delle case del villaggio e il grigio cielo serale con nuvole che trasportano pioggia. Si mette su un letto e riposa lì?
Movimento costante, sensazione di percorso incompleto e calma tristezza pacificata provengono dalla tela. Ma non c’è paura, nessuna offesa, nessuna disperazione. Solo umiltà e vento inaudito sul campo.