Come dice il mito greco, l’Europa è la bellissima figlia del ricco re fenicio Agenor. Una volta che l’Europa, vestita con abiti luminosi, uscì con gli amici in riva al mare, lì le ragazze raccolsero fiori, guidarono la danza. E poi sulla riva vide il grande Zeus, rimase stupito dalla bellezza della ragazza e decise di rapirla.
Zeus si era trasformato in un toro con le corna d’oro, coperto di lana dorata, con una macchia d’argento sulla fronte.
Toro d’oro che esce lentamente dal bosco. Le ragazze corsero subito da lui, iniziarono ad accarezzare la sua lana dorata. Non hanno mai visto un toro così bello e potente. Cominciarono a ballare intorno a lui. Anche l’Europa lo accarezzò e lo accarezzò.
Il toro si sdraiò e l’Europa, con una risata, si sedette sulla schiena, voleva cavalcare un animale così bonario. Ma il toro balzò improvvisamente in piedi e si precipitò verso il mare. L’Europa ha gridato per la paura, ma era tardi, il toro si precipitò a una velocità terribile, si aggrappò alle sue corna per non cadere. Gridarono le amiche, incapaci di aiutarla.
E il toro, correndo verso l’acqua, si precipitò tra le onde e nuotò. E subito il dio Poseidone apparve sul suo carro d’oro e sulle simpatiche Nereidi. Poseidone, facendo oscillare un tridente, mostrò la strada al toro.
Presto l’Europa perse di vista la sua costa nativa.
Navigò a lungo sul mare, Zeus, stanco. Finalmente apparve terra montuosa. Era l’isola di Creta, dove era il luogo di residenza di Zeus.
Il toro arrivò a terra, l’Europa gli saltò giù. E poi Zeus si trasformò in un dio di Zeus, e le offrì di diventare sua moglie. Europa d’accordo.
Rimase a vivere a Creta, dove avevano tre figli.