Pietro Lorenzetti è il fratello maggiore del grande maestro della scuola senese Ambrogio Lorenzetti del XIV secolo. Pietro fu contemporaneo di Simone Martini e, come lui, si formò in modo creativo sotto l’influenza del “bizantinismo” di Duccio di Buoninsegna, dal quale studiò pittura.
La prima delle opere, la cui paternità è stata stabilita con precisione, si riferisce al 1320. Questo è un polittico nell’altare della chiesa di Pieve di Santa Maria ad Arezzo. In quel momento, Pietro Lorenzetti, come Simone Martini, cercò di riorientare la direzione del “bizantinismo” percepita da Duccio di Buoninsegna, ma Lorenzetti usò altri mezzi artistici di espressione plastica ed emotiva.
Influenzato dal lavoro creativo di J. Pisano e Giotto Lorenzetti si rivolse all’epica interpretazione delle immagini, usò gli effetti delle macchie di colore, uno sfondo architettonico che fu costruito secondo le leggi di una prospettiva lineare. Le sue opere acquisirono un carattere drammatico, ma Lorenzetti si allontanò dal “bilancio di Djotte”, intensificando le note della tragedia nelle immagini che aveva creato, e di nuovo si rivolse al “bizantinismo”.
La nascita di Maria è un trittico, eseguito da un maestro nel periodo di massimo splendore della sua individualità creativa, che, tuttavia, fu interrotta dalla morte improvvisa durante un’epidemia di peste. Altre opere famose: affreschi nella chiesa inferiore di San Francesco ad Assisi. 1325-1329 e dopo il 1340.