L’immagine “Muse, che ispira il poeta” è inclusa nell’elenco delle famose opere di Rousseau. L’artista lo scrisse nel periodo in cui il suo lavoro raggiunse un’alba quasi definitiva. Nonostante ciò, la sua situazione finanziaria non migliorò affatto e spesso dovette prendere in prestito denaro dai suoi conoscenti.
Nel genere ritratto-paesaggio, che è stata l’invenzione di Rousseau, l’artista ha interpretato un amico, il poeta simbolista Guillaume Apollinger in compagnia dell’artista Marie Lauransen – con la sua musa, illuminando l’immagine del satellite con un gesto eloquente, anche se sono state espresse opinioni secondo cui le dita dell’artista, ad es. Muse, indicava il luogo da cui dovrebbe trarre ispirazione.
La storia della creazione della tela si trova nelle lettere di Rousseau e Apollinger, per le quali la posa si è trasformata in un’esperienza spiacevole. Quindi, in una delle lettere, il poeta notò che prima di Rousseau, che lavorava sul ritratto, c’era un dilemma difficile: da un lato aveva bisogno di soldi, dall’altro – aveva paura di perdere l’amicizia con il poeta, chiedendogli un anticipo. Lo stesso artista, rivolgendosi al poeta, gli chiese un piccolo deposito, lamentandosi del fatto che gli fossero rimaste solo 15 anime per cena.
Esistono due versioni dell’immagine, la differenza tra le quali non è significativa.
L’immagine è arrivata in Russia grazie a Sergey Schukin, che l’ha acquistata nella galleria Vollard su consiglio di Picasso. Ambroise Vollard era l’unico commerciante d’arte che acquistava costantemente le opere di Rousseau; per questa foto, esposta al Salon of Independent del marzo del 1890, diede 300 franchi.