Lo stage in Italia è stato più che fruttuoso per Ge. Godendo di un nuovo paese, che può essere giustamente definito la culla dell’arte europea, il pittore ha gradualmente “gettato via” le catene dell’accademismo. Ritornato in patria, Ge continua a cercare se stesso e la tela “Messaggeri della Resurrezione”, un esempio di tale ricerca, sia trama che stile.
La scala del contenuto rappresentato e semantico dell’immagine è davvero grandiosa. Convenzionalmente, la tela può essere divisa in due parti, e nella sua parte destra una donna a brandelli “regole” che va a terra con la testa alta sollevata – porta la notizia della risurrezione di Cristo. Tutta la sua figura ricorda un uccello e sembra che stia per salire in cielo.
Come netta opposizione all’immagine sublime di una donna, i pagani appaiono davanti allo spettatore sul lato sinistro della tela: furono loro a crocifiggere Cristo. E ora sentendo che nelle loro delusioni e incredulità, erano sul lato oscuro, possono solo gettare uno sguardo alla fanciulla orgogliosa che porta la grande notizia.
Va notato che questa immagine non è stata accettata e non compresa in Russia. Inoltre, non aveva richieste nemmeno alla fiera di Monaco. L’artista è stato accusato di frivolezza della trama e speculatività, le immagini che ha creato.
Ma fedele alle sue convinzioni e alle sue intenzioni artistiche, Ge lavorava ancora molto, cercando di trasmettere la sua visione, di trovare la sua rivelazione. Il dipinto “Messaggeri della risurrezione”, non compreso dai contemporanei, è stato apprezzato dalle generazioni successive e oggi è una delle numerose opere di artisti russi in sospeso su temi evangelici.