L’inizio di una nuova tappa nello sviluppo dell’arte italiana, segnata da una rottura con la tradizione medievale dell’arte italo-bizantina, è associata al nome Giotto. Giotto ha studiato con Cimabue, ha lavorato a Firenze, Roma, Padova, Napoli e altre città italiane.
La familiarità con le opere dei più grandi scultori toscani Niccolò e Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio era importante per la sua formazione creativa. Giotto riformò la pittura italiana, adottando in essa nuovi principi pittorici e ideali etici, che furono sviluppati dai maestri del Rinascimento. Ha usato le tecniche della fotocamera angolare conosciute ai suoi tempi e la prospettiva antica senza un singolo punto di fuga, ma ha dato all’organizzazione dello spazio nelle sue opere un’integrità e chiarezza della struttura che era insolita per l’epoca, ha sviluppato un nuovo principio di modellazione di luci e ombre basato sul graduale schiarimento del principale tono denso e ricco di colori, cosa ha permesso di mantenere la purezza del colore e la sua luminosità. “Madonna col Bambino” si riferisce alle opere mature del maestro.
Qui è ovvio l’uso di nuovi principi nell’arte, sviluppati dal maestro. Altre opere famose: dipinti della cappella degli Scrovegni. Circa.
1305-1308. Padova; i dipinti delle Cappelle Bardi e Peruzzi. Circa.
1320-1325. Church of Crone Site, Firenze; “Madonna in trono”, ok. 1310.
Galleria degli Uffizi, Firenze.