Gli affreschi che adornano la chiesa di San Francesco ad Assisi sono un altro acuto problema di “dzhothology”. La costruzione di questa chiesa iniziò nel 1228, subito dopo la canonizzazione di San Francesco, che morì nel 1226. Tra gli anni 1260 e 1320 murales apparvero nella chiesa, creati da importanti artisti dell’epoca.
Tuttavia, la paternità di nessuno di essi non è documentata. Alcune fonti dei secoli XIV-XV menzionano che Giotto lavorò ad Assisi. Un’altra indicazione di questo fatto troviamo nelle “Biografie” D. Vasari.
Quindi, scrive che Giotto scrisse una serie di famosi affreschi nella chiesa superiore di San Francesco.
Qui vengono mostrati due affreschi di questa serie: “Stigmatizzazione di San Francesco” e “La scoperta miracolosa della fonte”. Vasari nota inoltre che Giotto arrivò ad Assisi su invito di Giovanni da Murrovalle, che governò la città dal 1296 al 1304. Pertanto, viene stabilita la datazione di queste opere.
Fino alla fine del XIX secolo, questa informazione era considerata assolutamente affidabile. Poi c’erano delle domande.
In particolare: tutti gli affreschi sono dipinti dalla stessa mano? Alcuni studiosi hanno sostenuto che la serie di affreschi è stata concepita solo da Giotto, ma i maestri a noi sconosciuti hanno realizzato la sua idea. Altri critici negano del tutto il coinvolgimento di Giotto nella creazione di questi affreschi, motivando la sua opinione che gli affreschi di Assisi sono stilisticamente molto diversi dagli affreschi dipinti da Giotto per la Cappella del Arena a Padova e trovano le opere di Assisi leggere e imperfette.
Le controversie durano fino ad oggi.