Nel 1848 Brown vide William Charles Macreed come Re Lear nel Marylebone Theatre di Londra. Makridi aveva 55 anni e ha guadagnato fama internazionale come magnifico interprete dei ruoli degli eroi e dei cattivi di Shakespeare. Forse è stato il suo gioco a ispirare Brown a creare questa immagine, ma la passione dell’artista per la rappresentazione è iniziata molto prima con la sua creazione di una serie di schizzi a matita e inchiostro che illustravano varie scene della tragedia.
La trama è tratta dal quarto atto dell’opera teatrale: Lear dorme nella tenda di Cordelia in un campo francese vicino a Dover. Il dottore, in piedi con le spalle al pubblico, con una bacchetta in mano, ordina ai musicisti di suonare più forte per svegliare il dormiente, ma Cordelia allunga le mani e guarda l’anziano padre con pietà, non volendo essere disturbato.
Puoi vedere il piede sporco e gli abiti sfilacciati del re da vicino. Brown raffigura sulla tela numerosi dettagli, ad esempio cavalieri con falchi e un segugio, trasferiti qui da arazzi di Bayeux, così come sculture in legno sul letto, su cui giace Lear. Brown ha studiato attivamente la storia del costume; in questo caso, per trasmettere lo spirito dell’opera teatrale di Shakespeare, veste i suoi personaggi con costumi del VI secolo – un periodo in cui, secondo lui, “il paganesimo era ancora vivo e accadevano le cose più oscure”.
“King Lear” è stato inviato alla mostra gratuita nel 1849. Brown è stato elogiato per la sua tecnica eccellente, ma l’immagine non è stata venduta e, nel tentativo di trovare un acquirente, l’artista ha ridisegnato il viso e la figura di Cordelia. Infine, il dipinto fu acquisito dall’architetto John Seddon, sebbene Brown successivamente acquistò “King Lear” e, su richiesta del suo mecenate, lo vendette al rettile di Thomas Plint nel 1858.
Plinth era scontento del volto e del velo di Cordelia e due anni dopo il film fu venduto a James Leasert.